Sorrentino Palermo

Intervistato ai microfoni di Footballnews24, l’ex portiere rosanero Stefano Sorrentino ha raccontato alcuni aneddoti della sua vita da calciatore e il suo presente da procuratore. Dai primi passi mossi nella Juventus di Lippi al rigore parato a Cristiano Ronaldo, l’ex rosanero ha fatto un excursus della sua carriera. Tra i ricordi c’è anche la sua esperienza al Palermo, città che porta nel cuore, nella quale ha avuto il piacere di essere allenato da due allenatori come Gattuso e Gasperini. Oggi opinionista in tv e procuratore, Sorrentino spoilera anche quello che potrebbe essere il suo futuro.

Le parole dell’ex Palermo Sorrentino

Una buona parte dell’intervista è stata dedicata al suo periodo in Sicilia. Con il Palermo, Sorrentino ha vissuto momenti positivi e negativi. Tanti sono i ricordi soprattutto di due allenatori come Gattuso e Gasperini. “Credo che Gasperini sia, a tutti gli effetti, un allenatore affermato. La nostra parentesi insieme è stata alquanto sfortunata, però col tempo ha dimostrato il suo valore. Da quando è arrivato all’Atalanta ha cambiato la storia del calcio, e anche quella del club, portando una provinciale a giocarsela con le grandi d’Europa. Gattuso è molto giovane, ma sin da subito ha dimostrato di poter allenare a questi livelli. Io l’ho avuto in una delle sue primissime esperienze in panchina, ma già da lì si capiva che avrebbe fatto cose importanti. Mi ricordo che il presidente Zamparini gli diceva sempre che avrebbe allenato il Milan, e come al solito ci aveva visto giusto”.

Parlando di Palermo, non poteva mancare un ricordo per l’ex presidente Zamparini, recentemente scomparso all’età di 80 anni: “Ho solo bei ricordi di Zamparini, che ringrazierò a vita. Nel corso degli anni mi ha fatto una corte incredibile. In diverse sessioni di mercato ha provato, in prima persona, a portarmi a Palermo e alla fine c’è riuscito. Nonostante non vivesse a Palermo e non fosse sempre presente, sentivamo la sua vicinanza. Stiamo parlando di una bellissima persona, che amava il calcio e con la quale ho trascorso, anche da capitano, dei bei momenti. Ovviamente, viene ricordato per il suo rapporto con gli allenatori, ma quello era il suo stile. Quando vedeva che qualcosa non andava per il verso giusto, allora preferiva cambiare. Teneva moltissimo alla squadra e capiva tanto di calcio, i vari talenti che ha scoperto negli anni ne sono la dimostrazione“.

Aneddoto interessante è stato il suo addio al Palermo, che come rivela Sorrentino non fu collegato ad un problema con Ballardini. “Alla fine il tutto si era risolto nel migliore dei modi, dato che ci siamo salvati. Sono conflitti di opinioni che spesso capitano anche nelle migliori storie d’amore, l’importante è stato metterci una pietra sopra, pensando solo al bene della squadra. La mia decisione di andare via da Palermo non riguardò Ballardini, bensì il mio ruolo in squadra. Il Palermo aveva deciso di puntare su Posavec, mentre io mi sentivo ancora un titolare. La mia scelta di tornare al Chievo fu dettata anche da dei motivi personali, volevo stare più vicino alla mia famiglia. La questione con Ballardini fu risolta immediatamente e non ha influito su tutto il resto”.

Per finire spazio al suo presente per parlare della sua nuova carriera da procuratore. L’ex portiere oggi collabora con Federico Pastorello e davanti ha ancora moltissima strada da fare. “Sto avendo la possibilità di collaborare con Federico Pastorello, dividendomi tra la televisione e questo nuovo ruolo. Ci sono tanti ragazzi interessanti, ma in questo momento bisogna mantenersi nell’anonimato. Per adesso resto concentrato sui miei assistiti. Più avanti spero di rappresentarne anche altri”, ha così concluso.

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