pagelle di Catanzaro-Palermo

Una scocciatura in meno. Palermo eliminato dalla Coppa … ma che noia

Vabbè poco importa. Basta arrivare terzi ed è come aver vinto la Coppa Italia di serie C. Facciamo questo ragionamento per addolcire la sconfitta di Catanzaro che elimina il Palermo dalla competizione. Diciamo, una scocciatura in meno. Perché al di là del trofeo in se, la vittoria della Coppa di Lega Pro da solo diritto ad accedere alla prima fase nazionale dei play off, traguardo raggiungibile anche con un terzo posto in campionato. Un obiettivo che onestamente questo Palermo può raggiungere.

Quindi calma e concentriamoci sul campionato che a questo punto resta l’unico e importante impegno per i rosanero.  Resta però la delusione di aver perso contro una diretta concorrente in campionato; resta il timore che la sconfitta possa incrinare l’autostima o la convinzione della propria forza.

E resta l’amarezza di una gara persa senza che nessuna delle due meritasse di vincere. Perché la noia è stata tale che sarebbe stato più divertente assistere ad un film in bianco e nero con sottotitoli in cecoslovacco.

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Ma andiamo con ordine e riavvolgiamo il nastro della partita che ha visto le due squadre andare in campo con tanti giocatori diversi rispetto all’ultima di campionato. Nessuna sorpresa rispetto alle ipotesi della vigilia per il Palermo che Filippi schiera rispolverando il  3-4-2-1 (non ce la fa ad abbandonarlo) e mandando in campo ben 10 giocatori nuovi rispetto al match con l’Avellino: solo De Rose figurava nella distinta di domenica scorsa. Primo tempo che sfida l’abbiocco o almeno per 30 minuti.

La sonnolenza dominava …

Mettere una gara alle 14,30 di mercoledì pomeriggio e assistere dal monitor ad uno spettacolo del genere è stata davvero una sfida al sonnellino pomeridiano che fino al 30’ si è anche potuto concretizzare a tratti. Dicevamo il 30’ minuto: fase  in cui si era visto più Catanzaro. Poi sale in cattedra il Palermo, ci svegliamo giusto in tempo per vedere l’azione più bella e più pericolosa del primo tempo. Protagonista quel Valente tenuto fuori squadra per motivi tattici e che invece serve una caramellina a Soleri. Corridoio perfetto per l’attaccante che batte a rete. E questa è la classica situazione in cui non sai se il giocatore s’è mangiato il gol oppure è stato bravo il portiere ad intercettare. Ancora Palermo, poco per la verità, fino al triplice fischio che consente di correre a prendere un caffè per tenere gli occhi aperti sperando e pregando che non si vada pure ai supplementari.

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Nella ripresa dopo 12 minuti di totale sonnolenza, Ortisi vuole capire se Massolo si è addormentato e lascia partire un bolide dal limite che il portiere rosanero, sveglissimo, mette in angolo. Poi di nuovo tanto sonno o come direbbero quelli che parlano bene, partita bloccata. Bloccata come Peretti che quando vede un attaccante palermitano di nascita va in tilt. E così ancora un palermitano, Curiale, riceve palla, si gira e fa gol. Ma a differenza di quel galantuomo di Plescia, resta fermo senza esultare.

Alla fine ad esultare sono i tifosi calabresi, forse meno numerosi di quelli rosanero che hanno avuto il coraggio di seguire il Palermo. Parliamo di esultanza finale perché dal gol di Curiale in poi non succede più nulla. Per vedere una reazione del Palermo  vi rimandiamo alla prossima partita. Alla fine, tra l’indifferenza generale, il più dispiaciuto sarà Massolo che ha finito di giocare.

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3 Commenti

  1. Io non capisco come si fa a giustificare l’ennesima figura di m… Certo anche ai play off usciremo per mano di una squadra del genere, magari perdendo 1-0 o 2-1 ed in fondo non sarà la fine del mondo e saremmo comunque usciti a testa alta… Che vergogna veramente.

  2. Disgustato veramente. Ma questo sig. allenatore corteggiato dal Real Madrid e dal Bayern è sempre contento della partita che vede. ma che partita vede. Questa squadra è discreta e con un ALLENATORE VERO potrebbe andare meglio

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