Pippo Caffo: “Io, tifoso del Catania ai rosa darei il mio amaro”
Intervista al presidente della Vibonese
Da siciliano considero questo un derby ma non si può paragonare una piccola realtà come
la nostra al Palermo.
Con il calcio mi diverto. Fare investimenti è una cosa diversa. Punto alla salvezza e a pagare i conti.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.
L’articolo di Valerio Tripi che intervista il presidente della Vibonese, Caffo, prossima avversaria dei rosanero domenica pomeriggio. Caffo è di Catania e nonostante una massiccia presenza di palermitani nella sua squadra, incluso il tecnico D’Agostino, ha chiesto ai suoi di battere il Palermo. Ma non vuole fare paragoni fra una piccola società come la sua ed il Palermo che solo qualche anno fa militava in serie A. Ha battuto il Messina, spera di vincere col Palermo ed anche col “suo” Catania vorrebbe fare qualche punto. Parla della situazione disperata del Catania e del suo prodotto vincente l’Amaro del Capo.
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Non si ritiene un imprenditore del calcio ma uno che gioca col calcio, che vuole divertirsi con i tifosi nel loro piccolo impianto. Obiettivo massimo la salvezza senza fare debiti; ma la serie C è diventata molto costosa con club che sono obbligati a sostenere le spese anche di tre squadre giovanili che comportano trasferte e e costi come la prima squadra. E poi i costi dettati dalla pandemia. Una figura anomala nel mondo del calcio perchè, per scaramanzia, non esonera gli allenatori perchè puoi cambiare i pastori ma le pecore e l’ovile resta sempre lo stesso…
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