Toni

Luca Toni, ex centravanti di Fiorentina, Juventus e Palermo tra le altre, ai microfoni della Rai ha rilasciato dichiarazioni particolarmente interessanti, svariando su numerosi temi.

LE DICHIARAZIONI DI LUCA TONI

«Nel calcio può essere difficile vincere quando manca l’abitudine a farlo o, più ancora, quando si è a un passo dalla vittoria e tutto l’ambiente pensa che hai già vinto. Quello è l’attimo in cui invece il traguardo sfugge»

IL TIPO DI CENTRAVANTI ODIERNO

«Difficile oggi trovare un centravanti puro, dal momento che è cambiato il modo di giocare. La punta adesso fa movimento e va a tutto campo: attacca e difende, sfrutta la fisicità o la velocità. Non ha una squadra al suo servizio, il gol diventa un prodotto di squadra. In Italia si fa fatica a trovare il centravanti fortissimo, non ci sono i Lukaku o i Benzema. Il club che scommette sul giovane forte, lo cresce in casa e può in questo modo puntare in alto».

LA SERIE A 2020/21

«Il campionato finora è abbastanza livellato, ma penso che il Milan possa avere una chance in più. Stefano Pioli è stato abile nel far crescere un gruppo di giocatori forti, soprattutto a motivarli. Ha creato un clima di entusiasmo che diventa fondamentale per arrivare fino in fondo e tagliare il traguardo. La squadra esprime l’affiatamento che ha creato l’allenatore. Il discorso Champions può rappresentare una variabile, il doppio impegno toglie tante energie. Il Milan sebbene abbia una rosa lunga, forse potrebbe non essere abbastanza. Questo aspetto vale però per tutte le squadre italiane impegnate nelle coppe».

«Prima che Osimhen arrivasse in Italia non lo conoscevo molto. Lo scorso anno ho avuto modo di apprezzarlo, ma il Covid poi lo ha fermato. Lo trovo migliorato dal punto di vista tecnico, credo anche grazie a Spalletti che è molto esigente. In velocità è devastante, non è un centravanti fisico come Lukaku, ma ha gamba. Mi ricorda Shevchenko per la capacità di svariare su tutto il fronte d’attacco e per la velocità. Osimhen e Abraham della Roma, al momento, sono gli unici attaccanti in serie A che possono garantire 25 gol a stagione».

IL RAZZISMO

«Il razzismo è sempre esistito, una piaga difficile da debellare se non si utilizza il pugno duro verso quattro imbecilli che con i loro comportamenti macchiano un’intera tifoseria. Rispetto al passato oggi sono più evidenti perché ci sono telecamere ovunque. Io radierei queste persone dagli stadi»

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