Filippo Sagona, uomo di mezza età di Palermo, con la passione per la Vespa. Sempre sorridente, con due bambine e una moglie che gli stanno sempre accanto. A ottobre 2020 contrae il Covid-19 e dopo un mese di febbre arriva finalmente il tanto sperato esito negativo del tampone. La gioia, però, è destinata a durare poco. La storia di Filippo vuole e deve essere, anche un appello per tutti coloro che non vogliono vaccinarsi.

I sintomi, da fine ottobre, non sono mai andati via: dolori allo sterno, apnea, rossore all’occhio destro. L’ossigeno è sempre a portata di mano. Lo ha raccontato lui stesso, in un’intervista realizzata dal TgrSicilia: “Non c’è più lo stimolo di fare certe cose, non mi vedo più neanche a domani – ha detto Filippo -. Ho bruciori allo sterno periodicamente durante il giorno, a sbalzi, alti e bassi, apnea, fame d’aria e adesso sto facendo delle cure pure per l’occhio destro”.

Poi continua: “Ho vuoti di memoria e a volte non riesco più neanche a camminare, una sorta di nebbia”. Per Filippo, non c’è neanche il supporto medico adeguato. La degenza post Covid ad oggi, a livello medico, non ha la giusta riconoscenza: “Non c’è nessun tipo di supporto o di esenzione, nessun codice, nessun grado di invalidità – ha aggiunto -“. I dolori non passano da un anno ed è difficile godersi anche le piccole cose. L’ultimo passaggio del sevizio realizzato dal TGRSicilia, è il più significativo e straziante.

Filippo dice: “Vedere i miei figli che mi dicono ‘papà vieni a giocare con noi’ e non poterlo fare è brutto, perchè non ce la faccio. Vedere mia figlia che a 10 anni mi passa il bronco-dilatatore e mi dice ‘tieni che respiri male’ significa fare vivere traumi totalmente gratuti. Quello che chiedo è soltanto di ritornare a giocare coi miei figli (con gli occhi lucidi – ndr)”.

Anche la moglie, intervenuta ai microfoni, ha detto con voce spezzata: “Non esiste una misura della fatica (si ferma, piangendo ndr) – mio marito fa 3 antibiotici diversi da un anno”. Intanto, la comunità scientifica fa fatica a trovare una cura alla malattia. Che Filippo possa uscire presto da questa terribile situazione e tornare a vivere…

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