fuorigioco davide vigore

È in libreria “Fuorigioco”, il primo romanzo del regista e sceneggiatore Davide Vigore, ispirato alla straordinaria vita di Maurizio Schillaci e pubblicato dalla casa editrice Augh! (collana Khorakhanè, pp. 146, euro 15).

Sarà il Rouge et Noir, in piazza Verdi 8, ad ospitare la prima presentazione siciliana del libro martedì 6 luglio alle ore 19. Con Davide Vigore interverranno Eleonora Lombardo, giornalista di “Repubblica”, Pietro Colletta, docente della Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Enna “Kore”, e gli attori Melino Imparato e David Coco.

Maurizio Schillaci, cugino del più famoso Totò, è stato un calciatore di grande talento e fantasia. Alla fine degli anni Ottanta ha avuto l’occasione di assaporare il successo dopo aver firmato un contratto milionario con la Lazio. La sua carriera è stata minata da un infortunio allo scafoide che l’ha fatto precipitare in un cupo vortice di eccessi, allontanandolo dalla famiglia e dalle luci della ribalta. Oggi, quasi sessantenne, Maurizio non ha sconfitto le dipendenze e vive a Palermo nel vagone di un treno abbandonato. Una visita inaspettata lo mette di fronte a un bivio, offrendogli la chance di fare i conti col proprio passato capitolino. Una possibile nuova ripartenza, nella speranza che qualcosa di buono possa ancora arrivare, magari quella leggerezza tanto ambita.

«Avevo un mondo dentro di me, intimo e personale che facevo fatica a raccontare attraverso lo strumento che mi è più congeniale che è il cinema» dichiara Vigore. «ho trovato spazio nella letteratura che mi aiuta a non avere filtri, e così potermi scordare di budget, giornate e location, e di occuparmi semplicemente delle mie fantasie e malinconie. Sono ora emozionato per la prossima uscita del romanzo, mi sembra come di entrare per la prima volta a scuola, nella nuove classe, ed avere puntati addosso gli occhi dei nuovi compagni, acquisendo la consapevolezza che bisogna impegnarsi per costruire nuove amicizie. È questo il modo migliore per conoscere se stessi».

Il romanzo è un flusso di coscienza che affronta temi universali e attuali: cosa si incontra uscendo dai binari del successo, quali fragilità possono emergere quando la propria stella non brilla più. Riflessioni nude e crude su un percorso dannato e romantico, fuori dagli schemi e carico di un’irresistibile umanità.

Davide Vigore è nato a Enna nel 1989. Ha studiato regia al Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel 2015, il suo film documentario Fuorigioco ha vinto il premio “Doc/it” e i “DocUnder30” (miglior film e miglior regia) e ha ottenuto la nomination al “Ciak d’oro”; nel 2016, con La compagna solitudine è risultato finalista al “Bellaria Film Festival”. Nello stesso anno, La viaggiatrice è stato presentato in concorso alla 73ª “Mostra internazionale d’arte cinematografica” di Venezia (sezione MigrArti), in seguito ha ricevuto la menzione speciale ai “Nastri d’argento” (2017) ed è stato selezionato al 70° “Festival di Cannes” (sezione short films). Il suo ultimo film è “La bellezza imperfetta”, presentato alla 76ª “Mostra internazionale d’arte cinematografica” di Venezia nel concorso “I Love GAI – Giovani Autori Italiani” e vincitore del premio “Leone” (2019). Ha pubblicato, per Vetri Editore, le sceneggiature dei film “La viaggiatrice” (2016) – con la quale ha vinto il premio “Più a sud di Tunisi” – e “La bellezza imperfetta” (2019).

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