Il futuro incerto del Palermo. La famiglia Mirri potrebbe vendere.
La delusione per la mancata promozione potrebbe spingere la proprietà a liberarsi della società. Il nodo delle azioni di Di Piazza. Niente di deciso sulla permanenza di Filippi sulla panchina così come sull’organico per il campionato di C.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.
L’articolo di Valerio Tripi sottolinea come la società sta già pensando alla prossima stagione sebbene per il momento non ci saranno rivoluzioni. La squadra si allenerà per tutta la settimana, poi inizierà la fase programmatica che inevitabilmente dovrà fare i conti con la querelle fra i due soci. Ogni aspetto tecnico sarà legato al riassetto societario: in questi giorni il presidente Mirri è a Roma dove ha una serie di incontri: commissionare uno studio di fattibilità per ristrutturare il Barbera.
Un vecchio obiettivo è la concessione del diritto di superficie del Barbera e il dialogo Comune-Regione sembra andare avanti.
Nell’ottica della patrimonializzazione del club, altro impegno per Mirri è quello col credito sportivo per il finanziamento del centro sportivo. Non dovrebbero esserci ostacoli.
Palermo: Mirri a lavoro, si pensa al futuro. Le ultime
Palermo Mirri – L’11 giugno scadono i termini per il diritto di recesso di Di Piazza, cioè l’imprenditore italo-americano sarà un creditore di Hera Hora. Quanto dovrà percepire potrebbe diventare motivo di una battaglia legale fra i due soci. Tutto ciò però non dovrebbe influire sulla gestione ordinaria del club, impegnato sempre alla ricerca di un acquirente che affianchi la famiglia Mirri o prenda l’intero pacchetto di maggioranza: l’incarico a Lazard è sempre in piedi.
E’ un periodo difficile dal punto di vista economico e quindi non è da escludere che la società inizi a pensare di condurre la prossima stagione puntando solo sulle proprie forze. In questo caso si sta studiano un patto chiaro e trasparente fra i Mirri e la città, un piano in cui l’imprenditore annuncia le sue forze, i suoi obiettivi senza incomprensioni con la piazza, in attesa di nuovi soci o di un acquirente. Una specie di “patti chiari e amicizia lunga” .
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