SuperSantos

SuperSantos addio… e un’intera generazione si mette a piangere

Quando si leggono notizie del genere dobbiamo ammettere che sale più di un pizzico di nostalgia. Si percepisce il tempo che scorre, che avanza inesorabile e vola via. Come volavano una volta i famosi e leggendari SuperSantos che in questa epoca di iper attenzione su tutto, stanno diventando inquinanti. Prima erano i SuperSantos con la variante dei SuperTele, forse più fragili dei primi. Ma della stessa pasta e davano le stesse piacevoli sensazioni: la gioia, la spensieratezza e la gioventù di chi inseguiva questi palloni per interi pomeriggi. La minaccia che diventava terrore quando si sentiva “…che fa, lo tagliamo questo pallone?”. O i tentativi di riparalo quando si bucava, sciogliendo della plastica con una fiammella sul buchino malefico.

Quante partite servono per arrivare alla finalissima di Serie C?

La prima domanda che chiunque abbia avuto rapporti con queste magiche sfere arancioni si pone è: ma che hanno di inquinante i SuperSantos? Ci hanno giocato svariate generazioni ed oggi sono pericolosi? Sono più inquinati di un cellulare? Di una rete Wi-Fi? Di onde o radiazioni che ci circondano senza che ne accorgiamo? Dubbie e perplessità ci attanagliano mentre leggiamo che l’azienda italiana Mondo, che li produce, cambierà la costituzione dei palloni arancioni. Non li abolisce ma cambiano forma e consistenza del materiale. Perché? Perché contengono il 50% di fibre fossili che saranno sostituite con fibre di origine vegetale. Si chiameranno BioBall e le fibre vegetali faranno si che i palloni avranno maggiore elasticità.

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