palermo

L’ex attaccante rosanero Paulo Dybala, ora in forza alla Juventus, si è concesso ai microfoni, durante una diretta sul canale Twitch dello streamer spagnolo Ibai Llanos, in cui ha parlato del suo presente, finalmente tornato in campo dopo i numerosi infortuni che lo hanno tenuto lontano dal terreno di gioco, ma anche del passato, ricordando i tempi di Palermo; ma anche aneddoti e curiosità, cominciando dal rapporto con Ronaldo.

Noi ci alleniamo sempre anche sulle punizioni. Sulla destra toccano a me, a sinistra lui. Io volevo battere una punizione ma mi diceva che era nella sua punizione. Ossessionato? Sì, totalmente. Vuole sempre vincere, in allenamento, nei giochi che facciamo. Non gli piace perdere e quando succede per due tre minuti è intrattabile”.

Sulla pressione alla Juve risponde: “La pressione c’è sempre, non conta l’età. Credo che la cosa più importante è essere forte mentalmente e questo non te lo insegnano. Questo fa la differenza tra un buon giocatore ed una stella. Avevo pressione a Cordoba e ce l’ho alla Juve”.

Sulla stagione che alla Juventus non sta andando come previsto: “Abbiamo la finale di Coppa Italia contro l’Atalanta, abbiamo vinto un trofeo contro il Napoli. Ovviamente è un anno negativo perché manca lo Scudetto e lo vince l’Inter, mentre noi siamo abituati sempre a vincere. Un anno differente, abbiamo cambiato tanto, l’allenatore, tanti calciatori. Speriamo il prossimo anno di fare meglio, impariamo dai nostri errori”.

Non manca di ricordare il Palermo, dove tutto è cominciato: “In quel momento si parlava di tante cose. Dovevo prendere la decisione tra il Twente e il Palermo. C’era una differenza molto grande, a livello economica: il Twente offriva 3 milioni di dollari, il Palermo 12. La cosa che mi spinse a scegliere fu la possibilità di crescere. Scelsi dunque il Palermo anche per giocare in Serie A con alcuni dei giocatori migliori del mondo”.

Sulle altre offerte: “All’inizio non avevo altre offerte, poi a dicembre, quando ero già al Palermo, si parlò di un interesse forte dell’Inter ma il Palermo non voleva vendermi. Non ci furono altre offerte da Spagna e Inghilterra”.

Sul futuro prossimo la prospettiva del centesimo gol…”Devo toccarmi le orecchie o la pancia se succede? Alla prossima con la Fiorentina vedremo… intanto la gente ha votato per la pancia”.

E su quest’anno in cui è passata l’assenza dei tifosi: “Aiuta molto il gioco perchè molti giocatori sono motivati dai tifosi ma tanti sentono la pressione, ad esempio quelli più giovani. E’ stato un campionato in cui si sono assottigliate le differenze“.

 

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