Il Palermo guarda con grande interesse alla possibile riforma dei campionati.

Ormai è una certezza: il calcio italiano così come è strutturato oggi non può più andare avanti. In principio sembrava fosse solo una necessità della Lega Pro imboccare la strada della riforma. Oggi più che mai invece il problema sembra riguardare anche la Serie A e la Serie B. Di certo, quindi, la riforma non è più rinviabile. Non sappiamo, ancora, se se ne parlerà alla fine di questa stagione o i vertici del calcio rinvieranno tutto di un anno.

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Ma cosa accadrebbe ai campionati se si decidesse davvero di riformarli? Proviamo a capirlo insieme partendo dalla Serie A. Da anni soprattutto i club più ricchi pressano per una riduzione del numero di squadre e di conseguenza anche del numero di retrocessioni. L’idea è, infatti, di arrivare ad un girone di Serie A a diciotto squadre ovvero due in meno delle attuali.

La B a questo punto verrebbe divisa in due gironi, in verticale, quindi non uno nord e uno sud, da venti squadre ciascuno il che vorrebbe dire crearne uno ex novo. Servirà quindi che dalla Lega Pro vengano promosse ben diciotto squadre, ovvero sei per girone, alle quali si aggiungerebbero le due in “sovrannumero” provenienti dalla A. La Lega Pro si ritroverebbe così con 41 squadre, ovvero le attuali 59 meno le 20 promosse, e potrebbe dar vita a due gironi da venti, considerato che alla fine della stagione qualche società potrebbe “perdersi per strada”, al posto degli attuali tre.

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Il tutto ovviamente in un’ottica di riduzione dei costi ma anche per rendere più appetibili i vari campionati e, soprattutto, per quel che riguarda la Serie A la riforma permetterebbe probabilmente di rendere meno ingolfati i calendari magari aprendo la strada a nuove e più ricche competizioni internazionali.

In casa Palermo ci sembra ovvio che si guardi ad una riforma dei campionati con grande attenzione. Ma è chiaro che i rosanero dovrebbero cambiare decisamente passo da qui alla fine della stagione, sempre che la riforma si attui alla fine di questo campionato. Di certo questo può e deve essere un motivo in più per cercare di scalare posizioni che in ogni caso sarebbero comunque utili in chiave playoff.

Solo un sogno? Da mesi andiamo dicendo che è una possibilità, oggi le dichiarazioni che arrivano dai vertici del calcio italiano la rendono una soluzione credibile.

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