Nuovo Dpcm Natale, spostamenti vietati e dal 20 dicembre al 10 gennaio chiusi gli hotel di montagna.
L’orientamento dell’esecutivo è una serrata di 20 giorni. Niente spostamenti tra Regioni e per chi torna dall’estero dopo l’inizio della stretta c’è la quarantena. Scuola, in campo i prefetti per organizzare i trasporti e consentire la riapertura delle superiori.

Questo il titolo di un articolo sull’edizione online del Corriere della Sera.

Alberghi di montagna chiusi per tutte le vacanze natalizie e quarantena per chi decide di trascorrerle all’estero. Il governo punta a blindare l’Italia «per evitare di ripetere a Natale gli assembramenti e i contagi da Covid-19 di Ferragosto».
Questa l’apertura dell’articolo di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini che attraverso l’ausilio di un grafico a forma di bussola, cercano di orientarci sulle possibili manovre contenute nel nuovo Dpcm che il premier Conte dovrebbe firmare entro la mezzanotte di domani. Vediamone una sintesi:

 

 

Alberghi chiusi – Il governo si è impegnato con le Regioni a ristorare le perdite degli albergatori, eppure la misura straordinaria è destinata a scatenare polemiche e proteste. Nel Dpcm sarà scritto che lo spostamento da una regione all’altra è vietato (sempre dal 20 dicembre). E per evitare strappi ha scelto una serrata di venti giorni.

La quarantena – A chi tornerà dall’estero nei prossimi giorni basterà sottoporsi al tampone, come sta accadendo dalla scorsa estate. Studenti, lavoratori, turisti dovranno effettuare il test e poi saranno liberi di circolare. Ma a partire dal 20 dicembre tutti coloro che torneranno dall’estero dovranno stare in quarantena.

Cenone e feste –  cenone di Natale, un momento che gli scienziati ritengono ad altissimo rischio di contagio tra baci, abbracci, lunga permanenza a tavola e scambio di doni. Conte non vuole inserire un divieto vero e proprio di riunirsi nelle abitazioni private, dove tra l’altro effettuare controlli è pressoché impossibile. Ma il governo è compatto sulla necessità di vietare le feste al chiuso e all’aperto . Si è lungo dibattuto sull’opportunità di introdurre un numero massimo di commensali, ma parte dei ministri frena.

Confini regionali – Il divieto a trasferirsi in una regione diversa da quella di residenza, anche se gialla, è ormai deciso. Si potrà muovere soltanto chi va nella casa dove è residente o dove ha il domicilio. Rimane il dubbio di consentire alcune deroghe (anziani soli, coniugi, partner conviventi) come vorrebbe Conte.

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