L’ex capitano rosanero Massimiliano Favo dà un giudizio sul Palermo, in un’intervista per la Gazzetta dello Sport, meditando su vari aspetti del Palermo odierno: dalla nuova società ai risultati di inizio campionato.

Alla domanda sull’inizio di stagione del Palermo, l’ex rosa risponde: “Direi che i guai hanno compattato l’ambiente. La squadra ha sostanza ed è bastata una scintilla per ridare fiducia e autostima ai giocatori. Forse il Palermo non si è mosso velocemente quest’estate e il fatto di non aver svolto amichevoli in ritiro ha rallentato il percorso di crescita. La scintilla però è scoccata a Catanzaro”.

Il pareggio con il Catania? “Una partita d’altri tempi, come quando non c’erano sostituzioni. Forse quelli del Catania pensavano di vincere passeggiando. Invece si sono ritrovati di fronte un Palermo motivatissimo e alla fine, se c’era una squadra che meritava di vincere, era proprio il Palermo”.

L’ex continua con la classifica: “Io non darei nulla per scontato. La distanza dalle prime è notevole, ma il campionato è solo all’inizio e poi c’è sempre l’incognita Covid. Il Palermo non può perdere altri punti, ma è ancora presto per le sentenze”.

Atteggiamento rosanero? “Lo spirito delle ultime partite è quello giusto. Sul piano tattico credo che il Palermo abbia la necessità di giocare un calcio molto offensivo, perché è con i giocatori di qualità che può scardinare difese chiuse come quella del Potenza”.

Alcuni nomi? “Floriano e Silipo su tutti, gente rapida e tecnicamente validissima”.

Cosa ne pensa Favo di Saraniti? “A me piace: mi ricorda Lunerti. Ma sono anche consapevole che per un palermitano giocare a Palermo non è facile, e che i tifosi rosanero amano più gli attaccanti funambolici, alla Miccoli che quelli dalla caratteristiche di Saraniti”.

Ternana, Teramo e Bari sono superiori al Palermo? “Il Teramo no, anche se ha dalla sua la spensieratezza. Il Bari ha molta qualità e l’obbligo di vincere, il che non è mai un vantaggio. La Ternana la vedo favorita perché è la squadra più strutturata, anche a livello societario”.

Pensiero sulla nuova società: “Ho avuto modo di parlare con Mirri e mi ha fatto un’ottima impressione. Mi ha colpito la sua chiarezza e l’importanza che dà al centro sportivo, fondamentale per le giovanili, soprattutto in un momento di difficoltà come questo che viviamo”.

Renzo Barbera senza tifosi perde? “Sicuramente più delle altre. Non è la stessa cosa giocare davanti a 20mila spettatori in un Barbera vuoto. Non solo peri rosanero, ma anche per gli avversari”.

Cambiata la Serie C che giocava Favo, continua l’ex rosa: “Trent’anni fa c’era più qualità e più soldi. Oggi molte società galleggiano nella categoria con squadre mediocri: noi avevamo Biffi, Modica, Battaglia, Cecconi,tutta gente che non sfigurava neppure in Serie B”.

Il suo ricordo più bello in maglia rosanero: “Ne avrei tanti. Ho vinto 2 campionati di C, nel 90/91 e nel 92/93. Ma scelgo il successo in Coppa Italia: credo di essere l’unico capitano della storia del Palermo ad aver alzato un trofeo e quella resta la mia immagine simbolo”.

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