Meno voli, piano anti-virus.
Arancioni a termine. Il ministro Speranza conferma per una settimana la “zona arancione”. E adesso Musumeci alza il tiro.
Palazzo d’Orleans si prepara a chiedere una limitazione dei collegamenti aerei e via mare con la Sicilia.
In leggero calo il fattore Rt. Il ministro Speranza non aggrava la stretta. La Regione chiede di diminuire i collegamenti. Festivi senza bar: proteste
La Cna: “Bloccare l’asporto mette in crisi i bar”. Fiorai sul piede di guerra. Messina, scuole chiuse.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.
La Sicilia che resta arancione blocca i negozi nei festivi e punta a una riduzione dei collegamenti aerei. Perché se la pagella della cabina di regia fissa per l’Isola un indice Rt a 1,14, in calo dall’1,18 della settimana precedente, adesso l’obiettivo della giunta Musumeci è duplice: da un lato evitare un abbassamento della tensione, evitando appunto gli assembramenti nei giorni festivi, dall’altro chiedere a Roma di ridurre gli arrivi dalle regioni con un rischio più alto.
Inizia così l’articolo di Claudio Reale che descrive da una parte le proteste dei commercianti rispetto al nuovo divieto di apertura domenicale dei negozi (tranne farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccherie e servizi a domicilio) e dall’altra la richiesta di Musumeci di ridurre i collegamenti con la Sicilia, da zone con alto rischio. Intanto sarà così ed il tentativo del governatore è quello di evitare che la Sicilia possa essere inserita in zona rossa.
Musumeci: “Nel corso della telefonata avuta con l’assessore regionale per la Salute, il ministro Speranza ha avuto modo di evidenziare il miglioramento del quadro regionale, anche alla luce di misure di contenimento che erano state già adottate.
E proprio per non danneggiare questo miglioramento, è stato chiesto al Governo di limitare gli spostamenti verso la Sicilia, da parti del Paese che stanno peggio“.
La strategia è analoga a quella percorsa in primavera: limitare i passaggi da altre regioni alla Sicilia riducendo i voli e i traghetti, con una mossa sulla quale però il governo regionale non ha potere di intervenire direttamente. Per farlo, a questo punto, servirà come in primavera un decreto di Speranza e della ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli, scrive Reale.
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