Palermo Boscaglia

Torna l’incubo Covid per sette rosanero che avevano già preso il virus, alcuni di loro sono stati anche in trasferta a Catanzaro.
Un’altra giornata di caos dopo il giro di tamponi, la situazione dei contagi torna a fare paura.
Emergenza senza fine. Nessuno degli assenti di ieri sarà recuperabile per la partita di giovedì in casa della Juve Stabia.

Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.

Altro che luce in fondo al tunnel. Il Palermo piomba nuovamente nell’incubo Covid-19, stavolta senza poter chiedere rinvii. Il risveglio nel giorno del derby è stato frastornante: il giro di tamponi svolto a 48 ore dalla sfida col Catania ha evidenziato la positività di sei calciatori…
Inizia così l’articolo di Benedetto Giardina che fa il punto sulla situazione Covid in casa Palermo ricostruendo i risultati ai tamponi effettuati ed ipotizzando se e quando qualche rosanero sarà nuovamente disponibile per scendere in campo.
Oltre ai 5 giocatori che ancora non avevano ottenuto il via libera (Lancini, Luperini, Marong, Santana e Somma), ieri se ne sono aggiunti altri 7 che facevano parte dei 9 negativizzati: Accardi, Doda, Fallani, Floriano, Lucca, Peretti e Silipo.
Questo hanno detto gli allenamenti e la distinta contro il Catania e non è più un mistero. 12 ancora non hanno ancora un via libera definitivo.
Facendo i conti, restano più di 13 calciatori utilizzabili (inclusi gli squalificati Broh e Crivello) e dunque ieri sera si è potuto giocare.

Ma giovedì la squadra di Boscaglia andrà in trasferta a Castellammare di Stabia e non ci sarà modo di recuperare nessuno dei calciatori attualmente positivi al Coronavirus. Ciò significa che contro la Juve Stabia, salvo ulteriori contagi, il Palermo giocherà con gli stessi uomini presentati ieri sera, più il rientrante Broh, reduce da un turno di squalifica, scrive Giardina in conclusione di articolo.

.
SEGUICI SU FACEBOOK
SEGUICI SU INSTAGRAM
SEGUICI SU TWITTER

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui