Si respira aria di derby, lunedì dopo sette anni torneranno a sfidarsi Palermo e Catania, allo stadio Renzo Barbera. Chi sarà sicuramente assente, è uno dei protagonisti degli ultimi anni in maglia rosso-azzurra, Marco Biagianti, che intervistato dalla Gazzetta dello Sport, racconta come, nonostante abbia deciso di cambiare strada (dedicandosi al calcio a 5), non esiterà a tifare Catania, nel derby di Sicilia:

Guarderò la gara in tv, spero di resistere alla tensione. Le prime gare le ho viste a spezzoni, ma questa la vedrò tutta anche se soffrirò come un matto“.

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Una gara che sarà complicata…sotto tutti i punti di vista: “Il Palermo è tornato in campo dopo lo stop forzato per la pandemia, il Catania sicuramente può e vuole fare bene dopo le due sconfitte di fila. Ma questo match fa storia a sé. E’ stato sempre così”.

Un match in cui la mancanza dei tifosi sugli spalti peserà:

In campo ci si dovrà impegnare al massimo perché in palio c’è molto più del successo. Ma, verissimo, senza la presenza di pubblico ogni partita perde una componente essenziale dello sport“.

Come si vive la vigilia di questo match, atipica anche in virtù della situazione particolare che si sta vivendo per la pandemia in corso e le ulteriori restrizioni? Biagianti risponde:

Ma suoi social la tensione è alta, è una tensione tipica del derby. Sicuramente negli anni in cui l’ho vissuto io, la settimana non scorreva come le altre. Non era routine.I tifosi venivano a trovarti quando l’allenamento era a porte aperte, ti chiedevano solo una cosa: il risultato“.

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In merito all’atteggiamento con cui i giocatori dovranno scendere in campo:

Non si deve pensare alla classifica, al cammino futuro. Si pensa solo a questa gara con grande concentrazione e con grande cuore. Penso che il discorso valga per tutte e due le squadre“.

Una sfida che ricorda in particolare: “Il 4-0 al Barbera conquistato nel 2009 durante la gestione Zenga. Una partita incredibile, così come quel gol di Giuseppe Mascara da centrocampo. Fu una vittoria che è rimasta nella storia. Ancora oggi se ci penso ho i brividi“.

Sulla presunta trattativa che avrebbe potuto portarlo al Palermo Biagianti commenta:

Non so se era una trattativa avviata o solo una voce. Ma dopo aver giocato per tanti anni a Catania non mi sentivo di tradire la fiducia e l’affetto dei tifosi. Ho chiuso la carriera in rossazzurro perché nonostante le richieste attuali di altri club mi sono detto: non ci sarà un’altra squadra oltre al mio Catania. Ora gioco a calcio a 5 nella Meta e i colori sociali sono quelli del mio cuore, il rosso e l’azzurro. Ho il numero 27. Ed è un’esperienza molto formativa“.

Sul desiderio di giocare questa gara, risponde: “Tutti vorrebbero giocarla, questo chiaro, ma ormai la mia decisione è definitiva, ma resto un tifoso del Catania. Quella rossazzurra rimane la squadra del cuore e questo nessuno me lo potrà togliere“.

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