Palermo

Iniziamo con una premessa: l’augurio è quello di essere prontamente smentiti, che il Palermo ribalti tutti i pronostici e inizi una serie lunga di successi e che la costruzione della rosa, fin qui aspramente criticata, si riveli quantomai azzeccata.

Conclusa la premessa, emerge il dovere di esaminare la realtà dei fatti: il Palermo è ultimo in classifica, 1 punto in 4 partite, 6 gol subiti e solo 1 fatto (per altro su calcio piazzato). Un inizio disastroso, inimmaginabile neanche nelle peggiori delle previsioni. Ma di chi è la responsabilità? Qualcuno dovrà pur prendersela, ma al momento il silenzio assoluto. L’unico a parlare è Boscaglia, se non altro per via dei consueti appuntamenti in conferenza stampa, altrimenti siamo quasi certi che ne farebbe volentieri a meno.

Dalla proprietà, dagli amministratori e direttori un silenzio roboante. Talmente rumoroso da dare quasi fastidio, perchè quando si gestisce una società come il Palermo ci sono oneri e onori e in un momento così buio sarebbe opportuno che qualcuno ci mettesse la faccia.

Per carità siamo pur sempre alla quarta giornata, ma si fatica a vedere la luce in fondo al tunnel. Mirri deve pretendere delle spiegazioni. Adesso le ipotesi sono solo due: la prima, ovvero che il budget inizialmente stanziato sia stato uno specchietto per le allodole e in realtà la percentuale destinata a cartellini e stipendi fosse molto più bassa dell’immaginario collettivo; la seconda è che questi mille mila milioni siano stati spesi male.

Qui giungiamo a un punto cruciale: verranno pretese delle spiegazioni da Sagramola e Castagnini? C’è qualcuno al di sopra di loro in società, che abbia il compito di analizzare ed eventualmente metterli in discussione? Mirri ha espressamente dichiarato di fidarsi ciecamente del Rinaldo direttore, delegando ogni decisione sportiva. Ma un presidente è anche un decisionista e qualche contromisura va presa.

Sia chiaro, nessuno invoca ad un allontanamento della classe dirigenziale rosanero, che ha avuto il merito di stravincere l’anno scorso in D. Ma partendo da un’ammissione di responsabilità cominciare a porre rimedi. Riecheggiano ancora nelle nostre teste le parole sul centravanti: “Non servono altri centravanti, perchè a meno che non sia Cristiano Ronaldo, nessuno da garanzie”. Il campo (unico e solo giudice supremo), finora ha detto altro. E chiariamoci, nessuno aveva chiesto CR7, sarebbero bastati un Pettinari, Corazza, Pazzini, Forte, Fella, Piccolo… e tanti altri che sicuramente avrebbero agevolato i compiti dei poveri e talentuosi Lucca e Rauti.

E’ altrettanto doveroso puntualizzare, in conclusione, che non è solo l’attacco che fin qui ha deluso profondamente. La difesa è risultata meno solida di quanto ci si aspettasse e il centrocampo è ad oggi ingiudicabile (almeno in fase di costruzione) dato che viene spesso e volentieri saltato nella costruzione del gioco per andare a cercare le torri di Lucca e Saraniti.

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