nuovo Dpcm

Come sappiamo, durante la conferenza stampa di ieri sera, il presidente del Consiglio aveva esposto le linee del nuovo Decreto di Ottobre che prevede nuove restrizioni e limitazione per contrastare la diffusione del virus.
Ma, sorpresa, nella notte qualcosa è stato cambiato. E a determinarlo sono state le proteste dei sindaci.
L’oggetto del contendere è il coprifuoco cioè la possibilità che siano i sindaci a stabilire se e come chiudere strade e piazze alle ore 21,00, per evitare assembramenti.
Ai sindaci non è affatto piaciuta questa disposizione che scaricava su di loro la responsabilità di un tale pesante provvedimento. E si sono fatti sentire.
Nel testo definitivo modificato questa notte è scomparso il riferimento ai sindaci.

“I sindaci potranno disporre la chiusura al pubblico dopo le 21 di vie e piazze dove si creano assembramenti, consentendo l’accesso solo a chi deve raggiungere esercizi commerciali o abitazioni private”, aveva detto ieri il premier Conte, scatenando la rabbia dei sindaci che per bocca di Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci aveva ribattuto come la norma inserita nel Dpcm sembrava avere il solo obiettivo di scaricare sulle spalle dei sindaci la responsabilità del coprifuoco agli occhi dell’opinione pubblica. Sulla stessa linea anche i sindaci di Palermo, di Bergamo e di Firenze. Ma non solo.

E la notte si sa porta consiglio. L’articolo 2 bis, quello tanto contestato diceva:

Questa mattina, la sorpresa: sul sito del Governo, il nuovo Dpcm, firmato e pubblicato, abolisce questo articolo e lo sostituisce così:

Perchè la protesta dei Sindaci? Perchè sanno che un provvedimento così rigido e importante gli creerebbe enormi danni in fatto di popolarità esponendoli a critiche molto aspre.
Con il nuovo articolo modificato, il punto adesso è un altro: si sa che strade e piazze si possono chiudere, ma a leggere il testo non si sa chi deve farlo.
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