Ha alzato un vero e proprio polverone l’annuncio dell’Associazione Italiana Calciatori che intende protestare per la regola imposta in serie C della rosa a 22 giocatori e del minutaggio dei giovani, una protesta che porterebbe ad uno sciopero e allo slittamento della prima giornata di campionato.

Serie C, a rischio la prima giornata: proclamato lo stato di agitazione dall’AIC per la lista dei 22

Ecco le motivazioni dell’Aic: “Il percorso virtuoso intrapreso nella scorsa stagione concedeva alle singole società la libertà di investire sulla costruzione di una squadra competitiva. Questo percorso è stato abbandonato dalla Lega Pro per lasciare spazio a scelte che condurranno ad un impoverimento tecnico della categoria. Il risultato, già ampiamente sperimentato in passato, sarà un abbassamento tecnico del livello del campionato e dello spettacolo. 

Tra le norme sul minutaggio e quello delle liste a 22 giocatori, si pregiudicheranno le opportunità di lavoro a circa 200 tesserati della categoria, per tali motivi, l’Associazione Italiana Calciatori, annuncia lo stato di agitazione per l’intera categoria dei calciatori di serie C, riservandosi di indire lo sciopero per la prima giornata di campionato“.

Non si è fatta attendere di molto la risposta di replica del presidente della Lega di C, Francesco Ghirelli:

Nel drammatico contesto in cui viviamo, trovo la minaccia di sciopero dell’AIC irresponsabile e irricevibile. Più volte sul nuovo regolamento mi sono confrontato con l’AIC, in tali occasioni abbiamo spiegato le ragioni che hanno spinto il direttivo a proporre il nuovo regolamento, votato ed approvato dall’assemblea dei club dopo un confronto che ha portato alcuni correttivi. Da febbraio a marzo i club hanno ricevuto incassi al botteghino pari a zero e la prospettiva non sembra rosea al momento. 

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E’ evidente che la riduzione dei calciatori rispetto alla scorsa stagione sarà davvero minima. Non ne faranno parte solo quelli che non venivano mai utilizzati, lasciando inalterato il livello qualitativo e dello spettacolo. Se vogliamo formare i giovani talenti e “patrimonializzare” i club, questa è la strada, in linea con la mission della Lega Pro. In tale contesto in cui l’Aic minaccia lo sciopero, la nostra posizione rimane ferma“.

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