Palermo Pelagotti

Il Palermo riparte da tre: il buono, il brutto e il cattivo. Questi tre saranno tra i protagonisti della prossima Serie C del Palermo, e con le loro prestazioni determineranno le sorti della squadra rosa-nero.

Questi tre “elementi” rappresentano tutto ciò che serve all’interno di una squadra sotto l’aspetto umano e tecnico: disponibilità al lavoro, umiltà, determinazione e spirito di squadra. Nessuna vittoria sarà raggiunta se non si mantengono gli elementi cardine che hanno consentito al Palermo di emergere tra i dilettanti riuscendo a dominare dall’inizio alla fine.

Il buono è colui che ha difeso la porta del Palermo, Alberto Pelagotti. Un ragazzo sorridente, sempre disponibile con i più giovani, al punto da essere stato un vero e proprio tutor per tutti gli under che nel corso di questa stagione hanno vestito il rosa. La sua esperienza e il suo carisma potranno servire al Palermo nei momenti difficoltà, il suo carattere eccentrico aiuterà a tenere alto l’umore dello spogliatoio anche nei momenti più difficili, riuscendo magari ad evitare pericolose fratture.

Il brutto è un uomo che quest’anno non ha mai smesso di correre, che spesso non è stato bello da vedere, ma incredibilmente efficace. Stiamo parlando di Alessandro Martinelli, vice-capitano del Palermo. L’ex giocatore del Brescia è riuscito con la sua duttilità tattica a ricoprire ogni zona del campo fosse sguarnita dall’assenza di un suo compagno, riuscendo a disimpegnarsi abbastanza bene anche nel ruolo di esterno di centrocampo in alcuni frangenti. Come già detto il centrocampista svizzero non è bello da vedere quando gioca, da qui la denominazione “brutto”, ma è incredibilmente efficace. Il suo pragmatismo in un campionato molto tosto e arduo come la Serie C servirà come il pane, soprattutto nei primi momenti della stagione in cui la squadra avrà bisogno di tempo per assorbire i dettami tattici del nuovo allenatore.

Il cattivo in realtà non è così cattivo fuori dal campo, anzi. Anche lui è un ragazzo molto disponibile e una guida per i più giovani, un uomo prima che un calciatore che venendo a Palermo ha fatto una scelta di cuore che gli ha cambiato radicalmente la carriera. Roberto Crivello, riscopertosi a Palermo come difensore centrale, ha quella cattiveria agonistica che è stata preziosissima nel corso dell’ultima stagione tra i dilettanti, e che sarà ancora più preziosa per la stagione ventura in Serie C. La sua lunga esperienza tra Serie B e Serie C, con qualche apparizione persino nella massima serie, lo rende uno degli elementi migliori della rosa del Palermo, rendendolo il candidato ideale per dettare la linea agonistica quando la squadra potrebbe ritrovarsi nelle ultime battute del campionato, quando ormai i giochi potrebbero essere decisi da una spazzata alla “viva il parroco” o da una giocata coraggiosa.

Il buono, il brutto e il cattivo. I tre elementi cardine da cui il Palermo dovrà necessariamente ripartire per imprimere al proprio gioco generosità, pragmatismo e cattiveria agonistica.

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