Si può stavolta parlare di un’incursione notturna all’istituto Sperone-Pertini: nulla però è stato rubato né vandalizzato. Rispetto agli episodi avvenuti lo scorso maggio, qualcuno è riuscito soltanto ad intrufolarsi forzando una grata, nonostante il sistema di videosorveglianza e d’allarme in funzione.

La preside Antonella di Bartolo intervistata da Palermotoday spiega come questo episodio nasconda infatti qualcosa di diverso: “Sembra qualcosa di diverso ma non sta a me interpretare o valutare certi fatti. Non voglio azzardare ipotesi, sicuramente c’è una presenza forte sul territorio. Ma noi conosciamo bene i nostri obiettivi in questo quartiere e non arretreremo”.

A Maggio i danni fatti erano stati di una certa gravità con sottrazione di strumentazioni informatiche riservate agli alunni e danni per migliaia di euro, stavolta non è andata così.

E’ grave che venga violato un luogo dello stato – aggiunge la preside fra rabbia e orgoglio – ma la mia azione e quella della scuola non subiranno il colpo. In quartiere problematici abbiamo il compito di portare un messaggio di legalità ai ragazzi e alle famiglie, per dare alla nostra comunità un’alternativa al degrado che in molti casi ci circonda”.

Non è mancata del resto anche la reazione della comunità: “Non è solo scolastica ma è una comunità territoriale. In occasione dell’ultimo raid – conclude Di Bartolo – abbiamo ricevuto tanti messaggi, con nome e cognome, da parte di chi voleva esprimere il proprio disprezzo per l’accaduto. La solidarietà che ci viene mostrata è tanta e questo ci convince ogni giorno del percorso che abbiamo deciso di intraprendere. E’ mia abitudine aprire il collegio dei docenti ricordando perché siamo lì. Ci sono stati anni di quiete, che da un mese a questa parte è venuta meno, ma proseguiremo dritti verso il nostro obiettivo”.

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