Martedì, al termine di una seduta fiume del Cda rosanero, il vice presidente Tony Di Piazza si è dimesso dalla carica annunciando l’intenzione di cedere le quote.
Il presidente Dario Mirri al momento non cerca soci e sembra intenzionato ad esercitare il diritto di prelazione qualora Di Piazza proseguisse nell’intento di vendere il suo 40 per cento.
Tony Di Piazza, che si è impegnato a versare 6 milioni di euro, di fatto sino a questo momento ne ha messi nelle casse del club solamente 1,5 rimanendo ancora debitore di 4,5 milioni di euro.

Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola

L’interesse di tutti è risolvere la grana il più presto possibile. Perché il modo in cui è finito il consiglio di amministrazione di martedì, con le dimissioni del vicepresidente Tony Di Piazza, ha lasciato strascichi nei rapporti fra i soci e rischia di lasciarli anche sulla credibilità futura del club.
Inizia così l’articolo di Valerio Tripi che sottolinea come nonostante il comunicato ufficiale ribadisce che nulla cambierà su piano operativo, l’intenzione di Di Piazza di vendere le quote può recare un danno sia alla società che al valore del prodotto stesso.
Se l’intenzione di Di Piazza è quella di vendere le quote, al momento non appaiono all’orizzonte investitori intenzionati a farlo ed il presidente Mirri potrebbe in ogni caso esercitare il diritto di prelazione previsto dall’accordo sottoscritto. Smentite le voci di interessi di un gruppo straniero così come un ritorno di fiamma del gruppo Alcott.
Gli screzi fra i due contendenti, scrive Tripi, erano iniziati mesi addietro e nell’articolo vengono citati alcuni dissapori passati: a dicembre le frizioni fra il presidente Dario Mirri e il suo vice erano nate perché secondo Di Piazza il presidente accentrava tutta la visibilità su di sé come se fosse l’unico proprietario. Per questo motivo era nata l’idea di affidare all’italoamericano la gestione dell’immagine e del merchandising negli Usa e in Canada e dargli le responsabilità da presidente per lo sviluppo del settore giovanile o del calcio femminile, scrive Tripi.
La società ha deciso di non replicare ai messaggi lanciati su facebook da Di Piazza che l’altra sera lamentava di non essere stato interpellato rispetto alla volontà di non rinnovare il contratto di Pergolizzi. Lo stesso ex vice-presidente però a gennaio, sempre su facebook, faceva intendere che si stesse riflettendo sulla posizione del tecnico. E sempre Di Piazza faceva pressioni su Mirri per l’esonero di Pergolizzi, chiamava i giocatori ed il capitano Santana per capire se ci fosse frattura con l’allenatore, andando oltre il suo ruolo ed assumendosi dei compiti che invece erano stati totalmente delegati all’amministratore Sagramola.
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