La Lega Dilettanti sta aspettando che il Consiglio della Figc previsto per mercoledì prossimo accolga la sua proposta di promuovere le nove vincitrici dei rispettivi gironi e guarda anche con interesse le proposte per la riforma del calcio che ormai appare indispensabile.
In tal senso la Lega D non gradirebbe che le 9 di serie D si trovassero penalizzate da una riforma che preveda l’inserimento di una categoria intermedia fra C e D. Il salto di categoria sarebbe praticamente vanificato, poichè allungherebbe i tempi affinchè una squadra possa raggiungere i palcoscenici importanti del calcio.
Non ci sta a questa eventuale ipotesi il presidente della LND, Sibilia, uno che conta anche perchè vice-presidente della Figc. Il suo parere può avere dunque una notevole rilevanza nel palazzo.
Nell’articolo di Benedetto Giardina, sul Giornale di Sicilia, oggi in edicola, le sue dichiarazioni:
“Sono fortemente convinto che in Italia cento squadre professionistiche siano troppe, il sistema calcio non le regge più. Col decreto
governativo recentemente rilasciato abbiamo un’occasione unica per mettere in atto una riforma del calcio, abbreviando i termini. Il tema era
già oggetto di discussione prima dell’emergenza sanitaria… Ovviamente non accetterò mai qualsiasi proposta che vada a penalizzare la Serie D. Ad esempio, se oggi per arrivare in A dalla D bisogna scalare tre categorie, non sarei disponibile a discutere dell’aggiunta di un’altra serie per raggiungere questo obiettivo. Non possono chiederci l’inserimento di un altro gradino a quella che è la normale scala tra le categorie”.

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