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Intervistato ai microfoni di Sky Tg24, ha parlato di come la Sicilia sta gestendo l’emergenza coronavirus,  Nello Musumeci, il governatore della Sicilia:

In Sicilia l’epidemia economica è arrivata prima del picco dell’epidemia sanitaria. Due settimane di inattività hanno messo in sofferenza una società che vive anche di lavoratori giornalieri e precari – ha detto il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, a Sky TG24 – Il Governo della Regione Sicilia ieri mattina, per fare fronte a questa drammatica condizione economica, ha stanziato e messo a disposizione dei Comuni ben cento milioni di euro destinati esclusivamente all’assistenza alimentare. Sono contento che su questo stesso esempio il Governo nazionale abbia adottato altri provvedimenti.

Una vera e propria bomba sociale sembra pronta ad esplodere nell’isola e così Musumeci risponde:
Abbiamo bisogno di far capire alle persone che devono continuare a rispettare le regole ma dobbiamo anche consentire alle persone di poter mettere qualcosa a tavola. Qui soffrono tutti, le imprese, i lavoratori dipendenti ma soprattutto quelli che non hanno mai nessun reddito ma vivono soltanto delle attività quotidiane – ha proseguito il governatore siciliano – Queste persone da settimane sono costrette a stare a casa, e ci rimangono, ma non portano a casa più niente da mangiare. Abbiamo il dovere di disinnescare questa bomba e per fortuna in Sicilia, tranne due o tre manifestazioni di esasperazione, non c’è stata nessuna vera e propria azione di violenza e sono sicuro che continuerà a non esserci perché la Regione è presente”.

Per quanto riguarda la lotta al coronavirus e l’emergenza sanitaria ecco la risposta di Musumeci: “In regime ordinario abbiamo 411 posti di terapia intensiva, pensiamo di poterne allestire almeno altri 500. Abbiamo già convertito alcuni reparti ospedalieri pubblici e abbiamo ottenuto la disponibilità delle strutture private”, ha poi aggiunto Musumeci.

“La Sicilia produce tutto, dai fichi d’India alle arance rosse, ma non produce dispositivi di protezione individuale, camici monouso e reagenti per i tamponi. Per tutto questo aspettiamo che l’Unità di crisi romana possa farci arrivare il carico. Arriva qualcosa con il conta gocce ma naturalmente per affrontare il picco delle prossime settimane quello che ci arriva non può assolutamente bastare – ha affermato il governatore prima di concludere – Faccio l’ennesimo appello a Roma perché faccia presto e faccia bene”.

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