Ieri sera, in una conferenza stampa straordinaria, il premier Conte ha comunicato alcune nuove regole, ancora più restrittive per tutto il territorio nazionale.
Sono state chiuse praticamente tutte le attività lavorative e produttive considerate non essenziali e rilevanti per il paese.
Di fatto resteranno aperti solo alcuni negozi o uffici indispensabili per portare avanti l’Italia.

Da GdS.it leggiamo: Le nuove misure restrittive annunciate ieri sera dal premier Giuseppe Conte scatteranno da lunedì 23. Lo precisano fonti di Palazzo Chigi.

Quali sono quindi le attività essenziali che resteranno aperte? Facciamo una sintesi:
-supermercati e negozi di generi alimentari di prima necessità. farmacie, servizi bancari, postali, assicurativi, i trasporti, gli esercizi legati a sanità, difesa e istruzione.
– edicole e tabaccai
– attive l’industria delle bevande, le industrie alimentari, la filiera agro-alimentare e zootecnica, l’industria tessile solo legata strettamente agli indumenti di lavoro (escluso, quindi l’abbigliamento). Le produzioni gomma, materie plastiche e prodotti chimici non saranno interrotte, così come la fabbricazione della carta e raffinerie petrolifere.
-le attività legate all’idraulica, all’installazione di impianti elettrici, di riscaldamento o di condizionatori e la fabbricazione di forniture mediche e dentistiche.
– trasporto ferroviario di passeggeri (interurbano), il trasporto ferroviario di merci, il trasporto terrestre di passeggeri in aree urbane e suburbane, i taxi e gli Ncc, gli autotrasportatori, il trasporto marittimo e quello aereo.
-Attive anche la gestione fognaria e quella della raccolta dei rifiuti
(fonte GdS.it)
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