Il paese adotta il bebè positivo
Nel paese gara di solidarietà per il neonato infetto accudito solo dalla zia. A portarle la spesa pure il sindaco Francesco Scarpinato e il vice Pietro Quartararo

Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola

Arroccato a 710 metri sopra il mare, a metà strada fra Palermo e Agrigento.. Visto dall’alto, il piccolo comune di Giuliana sembra davvero un presepe in miniatura. E da tre giorni ha anche il suo “ Bambinello”.
Inizia così l’articolo di Giusi Spica che racconta la storia del piccolo bebè, il primo neonato positivo al coronavirus.
La mamma, anche lei ovviamente positiva, si trova ricoverata al Cervello, il padre, positivo, in isolamento in campagna.
Del neonato si occupa una zia materna di 51 anni, con l’aiuto di tutto il paese, sindaco in primis.
il sindaco e il vicesindaco gli portano latte e vestiti a domicilio, i commercianti portano la spesa .
Ma anche altri 70 paesani sono in quarantena, tutti parenti della giovane mamma o paesani rientrati dal nord.
La zia materna che adesso si occupa del bebè, negativa al tampone, ha mandato via i suoi familiari, marito e due figli, nella casa di villeggiatura.
Le parole del sindaco Scarpinato: “Siamo tutti sulla stessa nave a combattere un nemico invisibile che non riusciamo a vedere ma che si sconfigge solo rispettando le regole…Abbiamo fatto un’indagine genealogica per ricostruire i legami familiari della donna e alle tre di notte abbiamo cominciato a telefonare a tutti i parenti stretti, chiedendo loro di non uscire di casa per almeno 14 giorni..ieri abbiamo lasciato i sacchetti dietro la porta della zia materna e abbiamo scambiato due parole con lei per incoraggiarla ..Abbiamo appena portato la legna al papà del neonato perché in pochissimi in paese hanno impianti di riscaldamento a gas. Adesso passeremo a casa della sorella della donna, anche lei risultata positiva”
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