L’allenatore ospite segnò una rete storica per il Catania contro la sua ex squadra.

Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.

Il primo marzo quel gol compirà undici anni. I tifosi del Palermo lo hanno rimosso, quelli del Catania decisamente no.
Inizia così l’articolo di Valerio Tripi che ricorda il gollazzo dell’attuale tecnico del Biancavilla che beffò Amelia da 50 metri con un tiro al volo che da allora è stato considerato dai tifosi rosa un nemico carissimo.

Quegli stessi tifosi che per due anni furono i suoi sostenitori ed esultarono per i suoi 10 gol in 41 gare disputate ma non perdonarono mai il passaggio al Catania di cui Mascara diventò anche capitano.
“Per me è sempre un derby, so quello che mi aspetta. Abbiamo rispetto per tutti e paura di nessuno. Giochiamo sul campo della capolista e fra loro e noi non siamo certo noi che abbiamo qualcosa da perdere. Proveremo a metterli in difficoltà”.
La carriera di Mascara al Palermo, voluto da Sensi e Mutti e lo scambio col Genoa per Paul Codrea.
L’inizio della sua avventura a Biancavilla, con il presidente che esonera l’allenatore la sera prima della gara col Palermo perchè non vuol far giocare il nipote… E invece è proprio per questo che Mascara è diventato allenatore del Biancavilla al posto di Orazio Pidatella, nonostante il terzo posto in classifica a cinque punti dal Palermo, già allora capolista, scrive Tripi, in conclusione di articolo.

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