Dieci dei 16 successi rosanero sono arrivati di misura.
Il tecnico: «Non dobbiamo rintanarci, ma aggredire».

26 i punti totalizzati finora in trasferta dal Palermo in campionato, grazie a un rendimento fatto di fatto di 8 vittorie e due pareggi, con Palmese e San Tommaso
2 i gol incassati dal Palermo in trasferta, finora: a Biancavilla per via di autogol di Crivello e a San Tommaso. Nelle altre otto gare i rosanero sono ritmati con la porta inviolata.

Questo il titolo della Gazzetta dello Sport, oggi in edicola

Cinico sì, ma non ancora spietato, per quella incapacità di chiudere partite che lasciano sempre quel retrogusto al cardiopalma nei finali.
Inizia così l’articolo di Fabrizio Vitale che sottolinea l’aspetto pragmatico della squadra rosanero che ha vinto moltissime partite con un solo gol di scarto e tante solo per 1-0.

Anche al Barbera, dove prima si vedevano tanti gol, il trend ultimamente sembra lo stesso. Perchè? Probabilmente psicologicamente hanno pesato tanto le sconfitte con Savoia ed Acireale, due scontri diretti che hanno creato la sindrome del braccino corto. I rosanero devono svoltare in casa, soprattutto nella mentalità. È al Barbera che devono migliorare nel chiudere le partite, scrive Vitale, ricordando le ultime due gare casalinghe con Marsala e Roccella, dove dopo il vantaggio iniziale i rosa hanno rishiato di essere raggiunti.
Se n’è accorto Pergolizzi che a Ragusa dichiarava: “Non dobbiamo avere paura, la paura dobbiamo lasciarla agli altri. Bisogna attaccare non rintanarsi in difesa, perché le possibilità e le qualità per fare il secondo gol le abbiamo. Perché succede questo? Perché dobbiamo vincere. Il dover fare sempre i tre punti ti porta a fare questo , ma noi le partite dobbiamo chiuderle. Ho visto delle finezze che non vanno fatte. Dobbiamo essere brutti:più brutti siamo, più belli possiamo diventare”.
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