Quella foto pubblicata dal Palermo sul proprio profilo Facebook e più che dalle mani sul contratto restare colpiti dall’espressione degli occhi.
In quello sguardo sembra di percepire la naturale paura di un bambino, di un giovane che sarà anche contento di questa nuova esperienza ma sarà anche impaurito.

Il piccolo Silipo, per chi è ormai abbastanza avanti negli anni, è un bambino, è più piccolo di tutti i ragazzi della redazione, è più piccolo del più piccolo della redazione quindi nulla di strano che pochi minuti dopo lo sbarco la sua espressione possa tradire un minimo di inquietudine.

Il nuovo acquisto rosanero sarà anche contento di lasciare il mondo delle giovanili e approdare in un club professionistico, al di là della categoria, in un club importante e blasonato. Ma nei primi giorni della sua esperienza avrà paura, disorientamento e passerà anche momenti di tristezza.
Soprattutto i primi giorni saranno duri; sono i più difficili da passare quando si lascia l’affetto e la sicurezza della propria famiglia per tuffarsi in un mondo sconosciuto e lontano dagli affetti.

Lo sanno gli studenti universitari che lasciano una casa dove sono stati bene o quelli che, una volta, andavano a fare il servizio militare.
I primi, sono giorni difficili ed è importante che i più anziani, i trentenni, quelli che hanno famiglia, lo adottino, lo mettano sotto la loro ala protettiva e affettuosa.

I vari Pelagotti, Martin, Santana, gli stiano accanto e soprattutto lo facciano ridere.

 

Così come il presidente Mirri, lo coccoli; così come i compagni, fatelo ridere, fatelo distrarre.
Non parlate di cose di calcio, di responsabilità, dell’impellenza di vincere il campionato. Questo casomai dopo, fra qualche giorno.
Perché le prime sere, quando il tenero Andrea andrà a letto probabilmente sarà contento del contratto firmato ma avrà anche tanta nostalgia di casa e qualche lacrimuccia repressa.

Perchè quegli occhi… quegli occhi, sembrano parlare.
E gli occhi molto spesso sono lo specchio delle nostre emozioni.
Con affetto di padre…
Carlo Cangemi

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