“Hai Ragione Mario, sei Africano”. Questo é il contenuto pronunciato da uno striscione appeso nei pressi dell’Allianz Stadium di Torino, da alcuni rappresentanti di estrema destra appartenenti a Forza Nuova, come riporta l’edizione odierna di Torinooggi.it

Lo striscione, é una difensiva nei riguardi di Luca Castellini, ultrà del Verona e Coordinatore NordEst  proprio del partito di estrema destra, il quale aveva intonato cori contro Balotelli definendolo un “Non Italiano”, razzisti ed encomiastici nei confronti di Hitler.

In tale direzione, sono state particolarmente pesanti, le dichiarazioni di Luigi Cortese, Coordinatore Regionale di Forza Nuova e di Alessandro Balocco, Segretario Cittadino di Torino del medesimo partito.

Cortese afferma: “Ieri notte alcuni nostri militanti hanno affisso uno striscione davanti all’Allianz Stadium di Torino con la frase ‘MARIO HAI RAGIONE SEI AFRICANO’ proprio per ribadire quello che lo stesso Balotelli ha detto. Balotelli non è altro che un bambino viziato, abituato ad avere tutto, e se qualcosa non gli va bene allora si attacca alla scusa del razzismo. Non possiamo accettare che si difenda un personaggio come Balotelli, salito agli onori della cronaca più per le sue esuberanze che per il bel calcio, ricordiamo la figlia Pia che ha riconosciuto solo dopo 7 anni, ricordiamo i 2000 euro dati a quel ragazzo a Napoli per farlo tuffare con il motorino nel porto, gli episodi che dimostrano la sua immaturità sono molteplici, ma quando ha bisogno di riscattare il suo nome ecco che scatta la trappola razzista, e troviamo subito chi chiede a gran voce la sua convocazione in nazionale solo perché è di colore.”

Dopo il Coordinatore, si espone in materia anche il segretario Alessandro Balocco che afferma: “Negli stadi gli sfottò ai giocatori sono sempre stati fatti al di la del colore della loro pelle, ma quando si tocca Balotelli scatta la macchina del fango – dichiara Alessandro Balocco Segretario cittadino di Torino di Forza Nuova – questo atteggiamento sta alimentando un sistema malato, che porta a vedere scene come quelle di Borgaro in provincia di Torino, dove una bimba chiama “nero” un altro bambino ed il papà di quest’ultimo corre a scuola a chiedere provvedimenti, vogliamo arrivare al DASPO anche nelle scuole? – conclude Balocco – Tutto questo non fa altro che alimentare polemiche sterili ed insinuare la paura, la paura anche di parlare perché si potrebbe essere tacciati di razzismo.”

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