Per chi ha vissuto i tempi della serie A, avere due formazioni della stessa città in D, è inconcepibile. Serve un progetto serio in cui credere.

Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola

“Un tempo la gente mi diceva: domenica ci vediamo al campo. Oggi mi chiedono: ma perché, ancora tu vai al campo?».
Inizia così l’articolo di Fabrizio Bertè che sottolinea il clima che si respira a Messina alla vigilia di questo derby, in una città che si avvicina alla gara senza aspettative, senza stimoli e senza emozioni. L’ACR 14 punti, il Football Club 11 punti, due squadre che puntavano entrambe alla promozione e che adesso corrono il rischio invece di disputare un campionato anonimo in una città che invece ha fame di calcio.

Le testimonianze di diversi tifosi che hanno visto la serie A e si ricordano di quando i bambini messinesi aprivano le bustine delle figurine con la speranza di trovare Storari, Parisi, Di Napoli o Zampagna. Per molti è paradossale che a Messina esistano due squadre di Serie D e c’è pessimismo sulla possibilità di rivedere la squadra in Serie A. Tutti chiedono un progetto serio, un progetto con basi solide cosa che invece negli ultimi anni è sembrato non esserci.

Con il Palermo lanciatissimo, l’unica speranza per una delle due squadre e cioè l’ Acr, è quella di puntare ai play-off e provare a concludere con una posizione di classifica che gli consenta un ripescaggio in Serie C.
In casa del Football club Messina, c’è la speranza che vincendo domenica, si possa raggiungere l’Acr in classifica, rilanciando in questo modo le proprie ambizioni.
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