Il nuovo pilastro del Palermo Pelagotti, ex Empoli, battuto più dagli autogol dei compagni che dagli avversari.
Il secondo figlio in arrivo, il feeling con la città e la passione per un piatto “proibito” come il pollo fritto.
“Qui sto alla grande. Mi piace la cordialità delle persone. Se non avessi fatto il calciatore sarei diventato un detective privato”.

Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola

L’articolo di Valerio Tripi fa il ritratto del portiere rosanero Alberto Pelagotti che finora è stato minacciato dagli autogol dei compagni tanto quanto dai gol degli attaccanti avversari.

E per il portiere della capolista la vita è dura perché deve intervenire poche volte ma quelle rare volte devono essere decisive.
Ieri la società rosanero gli ha dedicato un post su Instagram.

Buffon il suo idolo e dopo un Empoli-Juve ha scambiato la maglia che conserva gelosamente.

Adesso la voglia di tornare a giocare in serie A con quella rosanero e come tanti compagni quando ha ricevuto la chiamata della società ci ha pensato poco prima di accettare Palermo dove dice di trovarsi alla grande.
“A Palermo sto alla grande, è una città meravigliosa. Mi piace molto il legame e la cordialità delle persone. Si sta veramente bene, in questo momento non mi manca nulla di casa mia, forse mio padre e mia madre, questo sì…Se non avessi fatto il calciatore probabilmente avrei fatto o l’investigatore privato oppure il pilota di Formula 1, le gare mi piacciono troppo. A scuola? L’italiano era la mia materia preferita, mentre in matematica ero negato. ..Ai tifosi voglio dire di starci vicini tutto l’anno perché dobbiamo vincere questo campionato” .
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