Il Palermo e un inizio double face: la prima faccia è sicuramente quella buona: i rosanero hanno trovato due vittorie in altrettante partite, mettendo già in chiaro le cose in D. Nella sfida contro il San Tommaso, al netto delle capacità dell’avversario, si è trovato anche un bel gioco.

Tre gol nei primi venti minuti e tanto possesso palla. Non male per una squadra costruita in fretta e furia dalle nerissime ceneri del fallimento. A completare il volto “buono” non può non esserci Giovanni Ricciardo. L’uomo della rinascita. Quel bomber (come ne abbiamo visti tanti negli anni) capace di fare uno-due gol a partita e assicurare la vittoria alla propria compagine.

Ricciardo si è già fatto conoscere: è un cecchino di razza, magari non rapido e fine tecnicamente, ma uno di quelli che appena la palla vaga indisturbata in area, la aggredisce, in un modo che solo chi ha il gol nel sangue riesce a fare.

Il Barbera lo acclama, la sua esultanza ad andare a raccogliere le urla dei tifosi è già nella storia di questo club, ma guai a fermarsi perché il campionato è appena cominciato e le sue reti servono come il pane.

Il rovescio della medaglia ha due volti: quello del secondo tempo contro il San Tommaso e quello di Andrea Accardi.

La seconda frazione contro i campani è da dimenticare. Due gol presi e una spina staccata troppo presto. L’impressione è che i rosanero si siano piaciuti troppo, talmente tanto da sedersi sugli allori e credere che la partita fosse già finita. Ma in questo sport non è mai detta l’ultima parola finchè l’arbitro non fischia. Un calo non passato inosservato agli occhi di Pergolizzi, che avrà già preso le dovute contromisure.

L’altra metà oscura è come soprascritto, Accardi. Il difensore palermitano sembra smarrito. L’inizio di campionato è terribile e da dimenticare, o meglio, da ricordare per non ripeterlo più. A Marsala una prestazione a dir poco sottotono, complice forse un Ficarrotta in stato di grazie che l’ha più volte messo in difficoltà. O forse un ruolo (quello di terzino sinistro) a lui poco congeniale.

La replica però con il San Tommaso è più che un indizio. Pergolizzi l’ha lasciato fuori (per logiche di formazione e under?) e fatto entrare a un paio di minuti dalla fine. Giusto il tempo per mettere malamente la testa sul pallone e infilarlo nella propria porta.

Eppure Accardi è l’unico reduce della passata stagione, un giocatore di Serie B, un idolo per i tifosi in virtù della sua scelta e sicuramente un giocatore in grado di fornire ben altre prestazioni. Il Palermo ha bisogno anche di lui in quello che sarà un lungo e arduo cammino, ma Accardi farà bene a cambiare rotta.

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