La felicità non manca e assieme a questa, neanche la voglia di dimostrare che Palermo c’è ed è pronta a far vedere che dalle ceneri, si può uscir fuori. C’è aria di festa, perchè il Palermo è morto e poi rinato, o meglio, si è riformato, prima che cominci il vero  tortuoso cammino verso la risalita, quella che conta davvero.

Vedo sorrisi, vedo donne con la maglia rosanero che portano il proprio bambino su di un passeggino anch’esso adornato a dovere; vedo la Curvanord 12 e la Cni intonare cori in una semplice amichevole, che di per sè, ha poco valore e infine, guardo il presidente sorridere (dietro uno schermo, visto che non sono in ritiro). Questo porta gioia perchè vedere quasi 2000 spettatori sui discreti gradoni di Petralia Sottana che incitano i propri beniamini contro una formazione che milita nel campionato di promozione, è un bel vedere, per chiunque. Il cuore si riempie di gioia di fronte a tale scenario.

Tuttavia, in questi giorni passati lontani dalla sede del ritiro, nel profondo Sud-oriente della Sicilia, mi sono chiesto: Sarà la rinascita, insieme al dolce profumo estivo, a far vivere tutto questo con un entusiasmo che esce fuori dagli schemi? Sarà soltanto il fumo dei primi giorni? L’entusiasmo di trovarsi di fronte alla novità, che poi viene cancellata dal tempo? Questo lo scopriremo, capiremo chi davvero ha il cervello inebriato di entusiasmo per questo nuovo Palermo, oppure chi lo fa solo perchè il “sole è bello” e con l’estate accanto tutto è più semplice.

Il Palermo andrà a disputare un campionato di serie D e con l’arrivo dell’inverno, quando a Gennaio ci sarà una partita come Palermo-Biancavilla, quanti andranno allo stadio, quanti mostreranno lo stesso entusiasmo di adesso? Vedremo. Sarà un anno duro, sarà un inverno pesante e forse a tratti anche noioso. Parlare adesso può esser cosa semplice, che “La rinascita è cominciata” come molti dicono, ma bisognerà soffrire, servirà questo entusiasmo, nel bel mezzo del freddo inverno e di fronte ad una partita “sporca”, perchè è semplice parlare di rinascita, senza considerare che questa passa dai sacrifici.
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