Tre allenatori, due cambi societari, la corsa alla promozione frenata per i troppi punti persi a favore di Brescia e Lecce.
Gli scricchiolii nel 2019. Due sconfitte di fila, quando il calendario appare abbordabile
tornano vecchi fantasmi.

Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola

Nell’articolo di Benedetto Giardina la ricostruzione di questa stagione maledetta che vede il Palermo ancora una volta campione d’inverno, stabilire un record quasi impossibili da battere, cioè quello di chiudere al comando il girone di andata e non ottenere la promozione. Statisticamente difficile da ripetere; quasi sempre le squadre che si laureano campioni d’inverno raggiungono la promozione.

Il Palermo non c’è riuscito per il secondo anno consecutivo, un anno vissuto fra tre cambi di allenatore, due cambi di società. Una formazione partita con Tedino che doveva svolgere un lavoro di ridimensionamento e di rilancio di giovani, per una squadra che partiva con ambizioni diverse.

I 18 milioni raccolti dalle cessioni di La Gumina, Coronado e Gnahorè convincono Foschi e Zamparini a tirare avanti e viste che non arrivano richieste per gli altri big, la squadra cambia obiettivi. La promozione.

Un inizio difficile, l’esonero di Tedino, l’arrivo di Stellone; poi 13 risultati utili consecutivi laureano il Palermo campione d’inverno. Nel girone di ritorno il tracollo ma il vero treno per la A il Palermo lo perde in casa nella parte finale della stagione, quando al Barbera arriva il Padova quasi retrocesso e riesce a strappare un punto. Un’altra rivoluzione: Foschi esonera Stellone e chiama Delio Rossi che, tranne Ascoli in trasferta, ancora sono è riuscito a vincere una gara casalinga.
Per il secondo anno consecutivo la promozione del Palermo necessariamente dovrà passare dalla lotta play-off. Tribunale permettendo.
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