E’ un Italo Cucci amareggiato e furioso quello intervenuto oggi alle colonne del Corriere dello Sport, dove prende le difese del Palermo Calcio e di Maurizio Zamparini. L’esperto giornalista va all’attacco dei poteri forti del calcio:

Per anni hanno distrutto i campionati sovvertendone le regole; hanno demolito l’etica sportiva facendo ripiombare il gioco nei sospetti e negli intrallazzi. E ora forti di precedenti odiosi, azzerano il Palermo. Con una cinica delicatezza: diamogli la possibilità di guadagnarsi la promozione nelle prossime ore… e poi lo fottiamo.

C’è tutto il calcio di oggi nella richiesta del procuratore federale; la totale assenza di spirito sportivo, annichilito dalle richieste dei perdenti che aspirano a occupare il posto del possibile vincitore. Io difendo il Palermo; difendo il Palermo e l’imputato Zamparini, chiamando eventualmente a correo chi ha consentito per anni (non per settimane o mesi) di compiere eventuali irregolarità nella gestione dei bilanci. Chi controllerà i controllori? Ma soprattutto di giocare con fantasiosi acquirenti. Difendo Zamparini perché è stato lasciato solo con la sua follia pallonara.

Perché no il Palermo? Vogliamo punire una grande città sportiva e il club che fu di Renzo Barbera come si tentò di fare con il Catania di Angelo Massimino? Me ne intendo ho battagliato per l’amico Angelo così come sono pronto a farlo per il conoscente Zamparini, accolto al suo arrivo dal popolo e dai potenti come un gran signore e poi lasciato solo, abbandonato alle ire dei giustizialisti, anche dei potenti che gli baciavano le mani. Un’altra esemplare storia di calcio, un mondo che non è difficile governare: è inutile.

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