L’articolo di Valerio Tripi, su Repubblica, oggi in edicola, ripercorre i momenti migliori della carriera di Delio Rossi a Palermo.

Non c’è dubbio che a Delio Rossi sono legati i ricordi più belli del popolo rosanero e non soltanto perché la sua figura è legata alla storica finale di Coppa Italia persa all’Olimpico contro l’Inter, di fronte a 40.000 tifosi rosanero che invasero la capitale.
C’è dell’altro come per esempio il quinto posto conquistato nella stagione che vide il Palermo sfiorare la Champions League con il record di punti, 65, record per il club rosanero.
Ecco perché tanto affetto circonda il ritorno di Rossi che però questa volta non avrà Pastore, Miccoli, Cavani o quel Liverani con cui adesso si giocherà la serie A.

Corsi e ricorsi storici perché proprio il Lecce che lui guidò alla promozione contro il Palermo è la squadra che adesso dovrà cercare di scavalcare per garantirsi il rinnovo del contratto che probabilmente sarà formulato in questo modo.

È ancora vivo il ricordo delle lacrime che accompagnavano l’uscita di Delio Rossi prima la sera dell’ Olimpico, quando il Palermo immeritatamente consegnò la Coppa Italia nelle mani dell’Inter e poi a distanza di qualche giorno in quella commovente conferenza stampa in cui diceva addio (o forse arrivederci) ai colori rosanero sia per le divergenze che lo legavano a Zamparini sia perché probabilmente più di altri aveva capito che il magico ciclo rosanero stava per esaurirsi. E purtroppo così è stato. Dalla notte dell’Olimpico solo dolori e delusioni.
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