Si è spento oggi a Roma all’età di 84 anni il famoso attore palermitano Pino Caruso, malato già da tempo. L’attore era un grandissimo tifoso del Palermo, Interveniva spesso in trasmissioni tv, radio ma anche sui social, a discutere e dissertare sulla squadra rosanero.

L’ho conosciuto di persona per averlo ospitato diverse volte nelle mie trasmissioni durante le quali  ha sempre avuto il coraggio di dire quello che pensava, soprattutto sul presidente Zamparini, anche nei momenti d’oro, nei momenti in cui il Palermo navigava stabilmente in serie A.

Il suo pensiero era limpido fresco, obiettivo; ha sempre considerato Zamparini non come un benefattore ma come un grande imprenditore, e nelle sue analisi relative al presidente ha sempre parlato della società rosanero come un supermercato di Zamparini e non come una squadra di calcio. Questo perché il suo amore per il Palermo era davvero grande da farlo soffrire soprattutto quando vedeva certi movimenti o la gestione un po’ bizzarra del presidente Zamparini.

Fino ad un anno fa non aveva smesso di esprimere il suo parere, la sua critica, Questa volta però puntando il dito anche contro la gente di Palermo, ancora ammaliata e  affascinata dal presidente Zamparini.

Questo è un breve stralcio di un suo post su Facebook che vi riportiamo

A PROPOSITO DEL “PALERMO CALCIO”.

Non è colpa di Zamparini (che ha sempre fatto gli affari suoi), ma dei palermitani che non hanno mai protestato (come? lasciandogli lo stadio deserto, per esempio). In teatro, al cinema, in tv, quando uno spettacolo è brutto, il pubblico non ci va.
Capisco il sentimento per una squadra che porta il nome della tua città, ma quando qualcuno ne approfitta, l’unico modo per difendersi e per difenderla è lo sciopero. Lasciare lo stadio deserto, per questi motivi, non è abbandonare la propria squadra, ma sostenerla. Continuare a frequentarlo,dopo risultati vergognosi, non significa sostenere il Palermo, ma Zamparini: che, lo ripeto, ha sempre curato suoi interessi e solo i suoi, fregandosene dei tifosi (anche di quelli che sono emigrati e vivono all’estero), anzi offendedoli con il suo modo egoistico di gestire la squadra.

 

Palermo dovrebbe avere una squadra in lotta per almeno le prime cinque, sei posizioni di classifica. Ma per ottenere questo risultato bisogna programmarlo: creare una solida struttura permanente di squadra, intorno alla quale annualmente provvedere ad acquisti (e vendite) che la rendano competitiva ad alti livelli. Intendiamoci, cercare giovani di talento, scovarli e comprarli a basso costo, va benissimo: Quello che invece non va è vendere ogni anno tutti i migliori e sperare che i nuovi acquisti si rivelino azzeccati. Insomma Zamparini non è il presidente di una squadra di calcio, ma il proprietario di un supermercato di calciatori. Mi fa tenerezza e rabbia vedere alcuni miei concittadini che vanno allo stadio con maglietta, fasce, bandiere rosanero e trombette varie, avallando inconsapoevolmente, il comportamento cinico e scorretto di Zamparini. Tutto questo è umiliante e offensivo. Sono arrivato al paradosso di temere che un giocatore del Palermo si riveli campione: Zamparini lo venderebbe subito. L’Europa è piena di grandi ex giocatori del Palermo.
Tra l’altro, nutro la convinzione che se Zamparini avesse alzato il livello degli investimenti avrebbe anche accresciuto gli incassi (dal botteghino, dalla FIGC, da sky, dagli sponsor). Invece, non ha voluto rischiare nulla. Purtroppo, alcuni miei concittadini quasi lo ringraziano per il solo fatto che il Palermo è in serie A, senza rendersi conto che trattano se stessi da mendicanti, cui un generoso donatore concede l’elemosina. Un po’ più di amor proprio creerebbe le condizioni per le quali chiunque compri e gestisca il Palermo, abbia il rispetto che si deve ai tifosi della città e a tutti i siciliani emigrati in tutto il mondo. ..

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