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Lo avevamo già scritto nei giorni precedenti. Se ci concentriamo sul calcio giocato – pur essendo difficile in queste ore – dobbiamo fare un focus sul centrocampo dei rosanero e studiarne la sua ”involuzione”. Lo evidenzia la stessa edizione odierna della Gazzetta dello Sport:

”Passo lento e fase di involuzione. Dal centrocampo arrivano segnali allarmanti, come reparto e negli interpreti. I segnali provenienti da Cremona sanno di vecchi difetti tornati a galla. Gli avversari nell’ultima sfida hanno vinto nella zona mediana, dove coperture preventive e velocità di manovra, nel Palermo, hanno difettato, per lentezza in fase d’interdizione e poca lucidità in quella d’impostazione. Preoccupa rivedere alcuni interpreti muoversi sugli standard negativi delle stagioni più buie. Jajalo, per esempio, ha debuttato nel 2019 con due prestazioni al di sotto dei livelli mostrati nell’ultimo anno solare. Il bosniaco nel 2018 tra la scorsa e questa stagione si era distinto per dinamismo e forza, migliorando anche qualche lacuna in fase d’impostazione. Si era parlato, infatti, di un centrocampista ritrovato che aveva messo alle spalle le annate negative in Serie A”.

 

A mandare il segnale ”allarmante”, è stata la partita contro i grigiorossi, dove gli errori tecnici e le manovre macchinose hanno accompagnato per 90 minuti il gioco dei ragazzi allenati da Stellone.

 

”….Anche nel far viaggiare la palla, si è vista la predita di un tempo di gioco nei meccanismi offensivi. Pure nella gara persa con la Salernitana, gol a parte, si visto un giocatore in regresso. Da uno dei pilastri storici, ormai, della squadra ci si aspetta un ritorno a prestazioni decise, sotto il profilo caratteriale e tecnico…”

Ma non bisogna far l’errore di addossare la colpa all’interprete fondamentale della regia rosanero, Mato Jajalo, anche i suoi compagni hanno avuto un netto calo di prestazioni.

”Chi ha finito per risentire dell’andamento generale del centrocampo è Murawski, quest’anno in verità mai travolgente come nello scorso campionato. Ha giocato da titolare soltanto dieci volte, senza impressionare. Però tra i tre centrocampisti è quello che ha provato ad arrendersi per ultimo. Al Palermo servono i suoi muscoli e la capacità di ringhiare sugli avversari, così come ha bisogno che i tre titolari, così in evidenza nel campionato scorso, tornino sui livelli visti appena pochi mesi fa, altrimenti per la Serie A si fa davvero dura…”

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