Pareggio scialbo per il Palermo che nella partita casalinga contro il Livorno, non va oltre l’1-1. Eppure il match, disputato in un Barbera sempre più deserto, si era messo subito in discesa, coi rosa partiti col piede pigiato sull’acceleratore e passati in vantaggio già al 13′ con un bel gol di Moreo imbeccato da Falletti. Ma dopo la rete, gli uomini di Stellone si sono seduti, ed il ritmo è sceso, permettendo alla squadra livornese di pareggiare prima, controllare agevolmente la gara successivamente e di provare addirittura a vincere nella ripresa. Clamorosa la doppia occasione salvata da Pomini, che è stato sicuramente l’unico a salvarsi tra i rosa insieme a Moreo.

Ma al di là delle occasioni concesse, a destare maggior preoccupare è l’abulia mostrata dalla squadra di Stellone, che sembra essere tornata quella dei tempi più bui dell’era Tedino. Sia chiaro, ci sta di non essere brillanti in alcune occasioni, ma ciò che non deve mai mancare è la voglia di vincere e di lottare, cose che ieri proprio non si sono viste.

Ma se la prestazione generale è stata negativa, a mancare sono stati soporattutto gli uomini di maggior esperienza e carisma, coloro che dovrebbero prendersi la squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà. Parliamo di Rajkovic in primis, responsabile della rete di Raicevic e non in grado di guidare la retroguardia e darle sicurezza. Un pò meglio il compagno di reparto Bellusci, anch’egli sottotono ed impreciso negli appoggi, il che ha negato alla squadra la possibilità di uscire palla al piede dalla propria area. Lo stesso Szyminski ha risentito della prestazione non positiva degli altri due centrali, offrendo una prestazione poco soddisfacente.

Un pò meglio Jajalo, ma anche la sua prestazione non è stata all’altezza. Ha gestito vari palloni, ma non è mai riuscito a trovare il passaggio illuminante. Neppure le conclusioni sono state un granchè, ma quantomeno ha provato a dare la scossa ad una squadra spenta ed un pò sulle gambe.Tra i peggiori in assoluto anche Rispoli e Puscas. Il laterale destro ha spinto ma senza la necessaria convinzione ed i suoi traversoni non sono mai stati precisi eccetto uno nel finale. L’attaccante romeno è parso tutto, fuorchè un attaccante professionista. Non è mai riuscito ad inquadrare la porta nè a dialogare coi compagni, indugiando troppo e concludendo in modo sbilenco.

La strada verso la serie A è ancora lunga e non si può prendere nessuna partita sottogamba. Stellone farà bene a dare una strigliata alla squadra in settimana, per riportarla sui giusti binari, ridarle le giuste motivazioni e riprendere la corsa. I valori della squadra non sono quelli visti oggi e le vicende societarie possono aver destabilizzato la squadra, ma calciatori di così alto livello non possono e non devono farsi influenzare più del dovuto nè avere cali di tensione. Nè le assenze per quanto pesanti di Nestorovski e Struna, possono incidere così tanto sulle prestazioni singole e collettive. La prossima sfida a La Spezia, dirà se quello contro il Livorno è stato un incidente di percorso, o l’inizio di una pericolosa involuzione.

 

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1 commento

  1. Più di tutto mi preoccupa la frase di Stellone a fine partita in cui si dichiara soddisfatto della prestazione della squadra !

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