Lunedì è stato premiato il giocatore che per rendimento nell’ultimo anno solare ha fatto meglio, tramite la concessione di uno dei premi a livello individuale più ambiti, il pallone d’oro. Dopo 10 anni di dominio da parte dei due fenomeni Messi e Ronaldo, ad alzare la sfera dorata è stato Luka Modric, vincitore e protagonista della champions e finalista del mondiale da traghettatore con la sua Croazia.

Ma sapete che un anno il pallone d’oro poteva essere tutto palermitano?

Era il 1990 si giocava la quattordicesima edizione del mondiale di calcio per le nazionali maggiori maschili e la nazione ospitante era proprio l’Italia. Mondiale che vide vincitrice la Germania che si impose sull’Argentina di Diego Armando Maradona con il risultato di 1 a 0, gol siglato su rigore al 84′ da Brehme.
Ma soffermiamoci sul percorso degli azzurri che si fermarono alle semifinali ai rigori contro l’Argentina, per poi arrivare terzi battendo a Bari l’Inghilterra per 2 a 1 con gol vittoria su rigore della rivelazione di Italia ’90, Salvatore Schillaci.

Partito in sordina si rivelerà la vera arma dell’Italia di Azeglio Vicini siglando ben 6 gol, più di chiunque altro in competizione, che gli concederanno la palma di capocannoniere del mondiale.
La partita di debutto della nazionale italiana si gioca a Roma contro l’Austria, match dove la squadra di “casa” parte sicuramente favorita, l’incontro non riesce a sbloccarsi e allora Vicini, ad un quarto d’ora dal termine, cambia un’inconcludente Carnevale per il palermitano, al tempo in forza alla Juventus, Totò Schillaci, che non tarda a ringraziare il mister regalando un ottimo stacco di testa che porterà all’unico gol del match. Da quella partita inizia il mondiale indimenticabile del ragazzo nato e cresciuto nel quartiere popolare di San Giovanni Apostolo, noto come CEP, che lo porterà ad essere premiato come miglior calciatore di Italia ’90. Si ripeterà sempre di testa ai gironi contro la Cecoslovacchia e regalerà il podio nel girone A proprio a discapito degli avversari. Dopo i gironi metterà sempre la sua firma, abbattendo solo con il suo gol l’Irlanda ai quarti e l’Inghilterra nello spareggio per il terzo posto. Molto bello il gol dell’1 a 0 agli ottavi di finale contro l’Uruguay, dove da fuori area fa esplodere un gran macino che potentissimo si deposita in rete.

A coronare il suo mondiale quasi perfetto è lo sfiorato pallone d’oro, infatti si posizionò secondo nella classifica dopo uno straordinario Lothar Matthäus, che invece il mondiale lo vinse.
Nonostante il mondiale non vinto e il pallone d’oro solo odorato, il 1990 è stato l’anno di Totò Schillaci e della sua Palermo.

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