maurizio zamparini

Se io fossi Zamparini non venderei. Perché dovrei farlo proprio adesso? Non è certo questo il peggior momento della sua gestione. Bilancio approvato con perdite forse inferiori alle attese; squadra che comanda la classifica e sembra andare a gonfie vele; giocatori che pian piano acquistano maggior valore sul mercato rispetto all’anno scorso; una concreta prospettiva di promozione in Serie A e dunque un conseguente aumento del valore della società; la piazza che forse, grazie ai risultati, urla un po’ meno nei suoi confronti.
O forse si è solamente stancata di fare solo questo.
Insomma non sembrerebbe sussistere quello stato di emergenza e di necessità di dover cedere immediatamente. Tanto più che sembra esserci in seno alla società un tranquillo e sereno equilibrio con un direttore sportivo valido, esperto e navigato, un allenatore gagliardo che trasmette credibilità. Senza tener conto della sua grande passione per il mondo del calcio, di questo circo che regala visibilità e popolarità come nessun altro ambito della vita. Certo ci sarebbe quella rognetta con la Procura. Ma le leggi esistenti consentono soluzioni alternative anche a quella. Per esempio un qualunque Fondo non è tenuto a rivelare chi sono i suoi componenti. Oppure seguire l’esempio di altre società calcistiche non nuove a soluzioni alternative (vedi Sampdoria?). Insomma esserci ma non esserci, seguendo assolutamente le leggi esistenti.

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