Ciccio tu hai giocato al Palermo per più di 2 anni, più di 60 presenze. Qual è il ricordo più bello? la partita che ricordi con più gioia?

Il ricordo più bello, la partita più bella, è un Palermo vs Pistoiese dove c’erano 40mila spettatori, con una pioggia fortissima. La gente nonostante tutto, riempiva la Favorita. La gente non se ne andava. Un’emozione indimenticabile.

Uno stadio che si riempiva ad ogni partita. Adesso a stento si arriva alle cinque mila persone. Che ne pensa di questa situazione attuale?

E’ la sconfitta più grande per il Palermo e per i palermitani. Noi palermitani amiamo il calcio e la squadra del Palermo l’abbiamo sempre nel cuore. E’ una sconfitta vedere la nostra squadra in vetta con così poco pubblico. Lo dicevo anche l’anno scorso quando il Palermo era primo. Il palermo e la propria squadra si devono sempre supportare. Se uno è tifoso è tifoso, o in prima categoria o in Serie A. So bene che i tifosi sono molto arrabbiati con Zamparini. Ma un giorno Zamparini andrà via e il Palermo è nostro e ce lo dobbiamo curare.

Ciccio, da giocatore sei stato allenato da molti mister, tra i quali Delio Rossi, Pillon, Ignazio Arcoleo. Di chi hai un bel ricordo? Sia per l’approccio tecnico che per il carisma verso i giocatori?

 

Conservo un bel ricordo di tutti gli allenatori. Difficilmente mi viene da parlare male di qualche allenatore. Con tutti gli allenatori ho sempre fatto bene. Forse il ricordo più bello è quello di mister Arcoleo che da Trapani mi portò nella mia Palermo.

Hai giocato anche a Pescara. In vista di domenica, che sensazioni hai per questo match?

Io sono palermitano, tiferò chiaramente Palermo. Pescara è stata una avventura di 3 anni, dove sono stato bene. Ma Palermo è Palermo, la mia città. Dove sono nato e cresciuto. E spero con tutto il cuore che possa ottenere la promozione. Ho giocato anche nella Salernitana, altra squadra che non bisogna sottovalutare per il campionato cadetto in corso.

Ciccio tu eri terzino destro, che ne pensi dei terzini destri del Palermo di oggi? Parlo di Salvi e di Rispoli..

Ma guarda sono altri tempi, ai tempi gli allenamenti erano molto specifici. Ricordo che spesso facevamo delle sedute di due-tre ore soltanto per provare i cross. Ci si allenava sempre per migliorare. Non so sinceramente se adesso è come prima, ci sono interessi diversi. E’ anche cambiato il modo di allenare.

E’ cambiato il modo di allenare. Ma è cambiato anche il calcio moderno. Non sono passati troppi anni dal suo ritiro, ma i cambiamenti si vedono comunque. Le piace il calcio di oggi?

Non voglio essere di parte, ma preferisco il calcio mio. Quando si giocava per la maglia e non c’erano altri interessi. Era bello ai nostri tempi anche perchè tutte le partite si giocavano allo stesso orario. C’erano poche trasmissioni. Adesso il calcio è stato sovrastato da altri interessi, purtroppo anche a scopo economico.

Raccontaci com’è stato il tuo approccio al calcio, come ti sei avvicinato a questo sport?

Io giocavo in prima categoria, nei Delfini di Vergine Maria. E’ stato Rosario Argento, ai tempi direttore sportivo del Palermo Calcio, a seguirmi per un anno e poi portarmi alla primavera del Palermo. Quell’anno andai in ritiro con mister Orazi, che poi ha vinto la coppa italia di C1 con il Palermo

E i meno giovani ricorderanno il boato dello stadio al gol di Galeoto in coppa Italia contro il Vicenza. Guidolin, allora allenatore dei veneti, disse di non aver mai sentito un boato simile in vita sua…

 

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