Pergolizzi

Pergolizzi, l’addio alla panchina: “Ma credo di aver superato l’esame”.
“La mia sostituzione con un allenatore esperto di C? Il calcio non è una scienza esatta”
“Ho avviato un percorso che avrei voluto proseguire, i risultati avrebbero fatto da giudice”

Questo il titolo della Gazzetta dello Sport, oggi in edicola

Puoi vincere, ma non essere considerato all’altezza, puoi entrare nella storia di un club per ben due volte, ma non lasciare il segno come avresti voluto.
Inizia così l’articolo di Fabrizio Vitale che intervista Rosario Pergolizzi, il tecnico palermitano che ha riportato il club rosanero fra i professionisti. E da oggi Pergolizzi non è più un tesserato del club. Vi riportiamo alcuni passaggi dell’intervista che potete trovare integralmente sulla Gazzetta dello Sport in edicola:
“Era un esame importante nel quale mi sono messo in discussione e ritengo di averlo superato. Sono fiero di aver allenato il Palermo per la seconda volta e di essere entrato nella storia di questo club.. se hai vinto in C non è scontato che ti ripeta, mentre se non l’hai mai vinta puoi anche conquistare la B. Il calcio non è una scienza esatta..Non è tanto per il fatto in sé, quanto per l’idea di avere avviato un percorso che mi sarebbe piaciuto continuare.. Se sai fare il tuo lavoro, lo sai fare a prescindere dalla categoria,a Palermo ho vinto un campionato Primavera , da
calciatore ho giocato 500 partite. Dopo un torneo di grande livello con dei record raggiunti, non proseguire è una dura delusione.. Le critiche per me sono diventate una carica a fare meglio. Già quando venni scelto, buona parte della piazza storse il naso, ma posso anche capirlo, perché da un
club importante ci si aspetta un nome importante. I buoni risultati all’inizio hanno aumentato l’acredine nei miei confronti perché non se li aspettava nessuno. A me tutto questo ha dato più forza. Ho sempre creduto nei miei giocatori, nella società e nella mia voglia di vincere.. Castagnini sa dove intervenire, c’è anche un buon patrimonio di under. A loro credo di avere insegnato la cultura del lavoro e del sacrificio e alla fine sono stati gli under che hanno inciso di più in tutto il nostro girone..”

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