La testimonianza di Nino Rocca, volontario nei vicoli di Palermo, ci racconta la triste storia della giovanissima Noemi Ocello morta a causa della droga lo scorso sabato.

Così Nino Rocca: “Da tre anni la sostenevo. L’avevo anche accompagnata a Trapani, alla comunità di recupero Saman. Avevo soprattutto provato a mettere in collegamento le strutture che si erano occupate di lei: l’Asp e i servizi sociali. Ma la verità è che sempre mancato un progetto per questa giovane che viveva un disagio interiore forte, ma aveva una grande voglia di fare”

Noemi percepiva il reddito di cittadinanza grazie a cui lavorava in un pub di Discesa delle Capre, nel quartiere dei Candelai. La realtà della strada e di un tunnel senza fine (quello della tossicodipendenza) l’hanno tenuta lontana dalla vita sin da ragazza, fino a quando sabato scorso (lo stesso giorno del compleanno del padre, anche lui un ex tossico) una dose eccessiva di metadone assunta a causa di una forte crisi di astinenza non le ha dato scampo.

Oggi la sua abitazione è sottoposta a sequestro penale, la sua storia è stata input per le forze dell’ordine al fine di condurre indagini sul traffico di droga nei vicoli della città dove gli spacciatori girano a piede libero e senza nessun timore di essere arrestati.

Ex studentessa del liceo artistico Noemi amava fotografare gli scorci della sua città e amava le poesia di Pablo Neruda, di cui aveva pubblicato qualche frase sul suo profilo Facebook: “Ma perché chiedo silenzio non crediate che io muoia, mi accade tutto il contrario, succede che sto per vivere… Lasciatemi solo con il giorno. Chiedo il permesso di nascere

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