Che sarebbe stato un Natale diverso lo avevamo intuito, che ci sarebbero state gravi perdite soprattutto a livello economico anche, ma qui si parla addirittura del -70% di vendite rispetto al 2019. I primi giorni di Dicembre, subito dopo l’allentamento delle norme, i cittadini hanno voluto prendere una boccata d’aria passeggiando per le vie del centro, ma di comprare non sembra abbiano intenzione. In Sicilia la prima settimana del mese registra un bilancio disastroso per piccoli e medi imprenditori che speravano in una ripresa che fino ad oggi non c’è stata. Il calo è drastico e raggiunge punte dell’85%.

Le strade del centro storico di Palermo sono affollate di gente, hanno voglia di passeggiare e di interagire quanto possibile ma non entrano nei negozi o non comprano. Anche gli stessi imprenditori mostrano un certo sconforto per il periodo e per l’economia che va in frantumi. Mauro Leone, titolare dello store Leone in via Roma:<<Tanta gente non ce la fa più a stare a casa e decide di fare un giro, ma non per forza va a fare compere. Le vendite sono migliorate rispetto ai giorni scorsi, ma è un miglioramento marginale dovuto alla corsa ai regali in vista delle feste. Insomma non si riesce a dire che finalmente si lavora>>.

Anche il Marco Di Giovanni, titolare dei negozi “X-ray”, “la Camise” e “Di Giovanni” nonché Presidente della Fimo Assoimpresa Sicilia che raccoglie giornalmente i dati del disastro:<<In questa prima settimana registriamo un calo fino all’80 per cento in confronto all’anno prima, uno scenario tragico. Sono dati che accomunano tutta la Sicilia, da Palermo a Catania, altra zona tradizionalmente forte nell’ambito della moda. Rispetto agli anni passati vediamo che nei negozi non si entra proprio, prima di tutto per paura del Covid ma anche per paura delle conseguenze: si evita di spendere soldi, se poi si rischia un nuovo lockdown e di non avere più niente. La salute è la priorità assoluta – continua – quindi salteranno i tradizionali cenoni in famiglia e così anche il momento dello scambio dei regali. E non avendo l’occasione di scambiarseli, molti nemmeno li comprano. In più che interesse può mai esserci nel regalare capi d’abbigliamento, visto che è quasi tutto chiuso e non c’è modo di sfoggiarli>>.

Di Giovanni dichiara che alcuni imprenditori:<<in tutta la giornata hanno incassato anche solo trecento euro, quando la stessa domenica del 2019 ne avevano fatti seimila”. La situazione di ogni associato è diversa ma tutte partono da una base di gravi perdite. Per esempio c’è chi possiede decine di punti vendita in tutta la Sicilia e attesta un -70 per cento rispetto al 2019 oppure chi ha due o tre negozi da 200 metri quadri, tratta capi da minimo 300 euro ma ne incassa duemila totali in tutta la giornata. In pratica non si vende nulla>>.

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