Palermo

Ringhio Gattuso, che a Palermo non sarà uno degli allenatori che resteranno impressi nella memoria del tifoso rosanero, sta vivendo ore delicatissime sulla panchina del Milan. La sua sorte sembra appesa ad un filo e questo filo sono le prossime partite che i rossoneri dovranno affrontare con Frosinone e Spal. La situazione di Gattuso e precaria già da tempo, non ha mai convinto a pieno, non ha mai ottenuto i risultati sperati dalla società, probabilmente anche in virtù della sua poca esperienza su una panchina importante; per questo è stato spesso messo in discussione. L’esonero del tecnico calabrese sembra proprio dietro l’angolo e se non arriveranno i risultati sperati il suo destino sembra già scritta.

È chiaro che a campionato pienamente in corsa la dirigenza rossonera potrebbe optare anche per una situazione di traghettamento prima di resettare tutto e ripartire con una nuova progettazione per il prossimo campionato. Fra i nomi che sembrano più accreditati per sostituire Gattuso ci sono quelli di Donadoni, Wenger e dell’ex rosanero Francesco Guidolin (“Contatti non ce ne sono ancora stati, ma fra lui e Scaroni esiste un datato rapporto di stima, vinsero a Vicenza la Coppa Italia ’97 – CorSera).
Il tecnico di Castelfranco è fermo ormai da ottobre 2016 e chissà che questa ipotetica avventura sulla panchina rossonera sia per lui un momento di prestigio o un flop annunciato col rischio di macchiare una carriera gloriosa. Perché un conto è fare l’allenatore in una squadra di provincia un altro è farlo al Milan dove il clamore mediatico, l’attenzione della stampa , sono asfissianti in senso e nell’altro.
E’ una ipotesi favorevole al bene di Guidolin, una sua eventuale esperienza sulla panchina rossonera?

Noi preferiamo ricordarlo nella sua cavalcata vincente col Palermo. In rosanero Guidolin è stato per ben 4 volte ed ha collezionato 112 panchine, riuscendo a vincere 43 gare. E’ l’allenatore che ha riportato il Palermo in A ed in Uefa per la prima volta nella storia. E’ fra i più amati in città.

È vero che nel calcio comandano i soldi e spesso è difficile dire di no ad un contratto importante ma ad un certo punto della propria carriera pensiamo che anche la rispettabilità personale possa avere un ruolo importante.

 

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