C’è un filo comune che lega le due conferenze della nuova proprietà: l’importanza di ristrutturare, di aggiustare i conti, di sistemare la situazione finanziaria e di contenere le spese. Poi si parlerà di calcio, anche perché bisogna vedere quanto è rimasto dei 30 milioni (all inclusive) messi a disposizione. E capire inoltre quanto porterà il mercato cessioni.

Obiettivo principale dunque ristrutturare, ristrutturare, ristrutturare. E va benissimo così diciamolo francamente.
O forse ho capito male io, ma sono un giornalista ed esprimo legittimamente opinioni.
La mission del gruppo Arkus è chiara: ristrutturare la società, ripulirla e fra 6-12 mesi guardarsi intorno e se necessario provare a rivendere. Diciamo che è un obiettivo legittimo ed anche auspicabile.

Anche a costo di un campionato di metà classifica, levare debiti, ripulire tutte le pendenze giudiziarie, abbattere costi e stipendi, normalizzare tutte cose, non è un percorso sbagliato, anzi da perseguire. Si poteva fare qualche annetto fa e ci saranno evitati tanti giorni di ansia e trepidazione.
Non è uno scandalo programmare la promozione con calma, anche in due anni, cercando di ricostruire con parsimonia. Non sempre si può avere botte piena e moglie ubriaca.

O si ristruttura e si punta al risparmio o si fanno grosse spese per puntare alla promozione. Risparmio e promozione, due obiettivi che possono essere distanti, al di là delle belle intenzioni.
Trovare una via di mezzo però è possibile anche se difficile. Ci vorrà tutta la maestria di Rino Foschi.
Tuttavia ci si può provare: per esempio cercando di fare cassa con qualche big (Nestorovski, Trajkovski), investire parte del ricavato in un attaccante di categoria e cercare di convincere i più pagati a fare qualche taglio nei loro stipendi.

Giochiamo con i nomi (chissà che non possano diventare suggerimenti).
Se Brignoli serve per fare cassa, pazienza. In porta teniamo Pomini.
Salvi, Mazzotta, Pirrello, Szyminski , Accardi e Ingegneri vanno confermati in difesa, cercando di convincere anche Rispoli, Bellusci e Rajkovic ad un piccolo sacrificio economico. Altrimenti giovani da cercare sul mercato.
Centrocampo. Peccato per gli Jajalo (impossibile provare a recuperarlo?). Trattenere Murawski e Fiordilino, e lavorare sulla conferma del prestito di almeno uno fra Haas e Falletti.
Attacco. Ripartire da Moreo, Lo Faso e Puscas, da preferire a Nesto che porta soldi.
Sacrificare Trajkovski e Chochev per fare cassa. Poi indispensabile un attaccante di categoria, abituato al gol. E lì va fatto il piccolo sacrificio.
Fondamentale: affidare la squadra ad un allenatore navigato (Iachini?) e non ad una scommessa senza esperienza di serie B, stile Zamparini.

Intanto il 24 giugno bisognerà avere i conti a posto ed aver saldato tutti, financo il posteggiatore. Poi si vedrà quanto è rimasto in cassa.

Ma una data importante è il 30 giugno(20 mln Mepal-Alyssa). Quella data sarà importantissima e chiarificatrice. Molto più di quanto sembri.
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1 commento

  1. Mi trovo d’accordo con la tua analisi, un piccolo appunto però vorrei farlo sull’attaccante: a mio parere il terminale d’attacco che può fare tanti gol lo abbiamo in casa e si chiama Puscas. Quel che manca è una squadra che sappia servirlo come si deve, in particolari degli esterni che sappiano mettere la palla in mezzo. Quindi a mio parere davanti siamo coperti con Moreo, Lo Faso, Puscas e magari un quarto attaccante; il maggior investimento secondo me va fatto a centrocampo, soprattutto in vista della partenza di Jajalo

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