L’ex rosanero Claudio Ranieri è intervenuto in un’intervista esclusiva ai microfoni de Il Messaggero per parlare del nuovo docufilm “Come un padre”, in arrivo su Amazon Prime Video il prossimo 2 novembre, incentrato sulla vita di Carlo Mazzone, ex difensore e allenatore classe ’37.
Le dichiarazioni di Ranieri
“Eravamo tornati in Serie A per la terza volta in sette stagioni – esordisce Ranieri ricordando i tempi in giallorosso –, dopo aver perso la spareggio-promozione nel 1975. Le due volte precedenti la squadra era subito retrocessa. Stavolta volevamo farcela a non cadere e il suo arrivo cambiò la storia del club: con lui abbiamo inaugurato una serie di cinque salvezze di fila. Mi ha nominato capitano e abbiamo trascorso un’annata fantastica piazzandoci al nono posto in campionato, qualificandoci per la semifinale di Coppa Italia”.
“Mazzone era appassionato, competente e attento ai dettagli. Ai tempi non c’erano le televisoni e i dvd per cui non trasmettevano il calcio che oggi seguiamo comodamente dalla poltrona. Nonostante questo lui era sempre informato, conosceva tutti i giocatori, punti forti e debolezze. La domenica realizzavamo che lui aveva azzeccato tutto”.
“Stiamo parlando di un grandissimo allenatore – aggiunge Ranieri – con 792 panchine in Serie A: record più che meritato. Ha allenato in diverse province e città, plasmando campioni come Totti. Ha esaltato gli ultimi anni di carriera di Baggio, fece cambiare posizione ad Andre Pirlo e ha guadagnato il rispetto di Pep Guardiola”.
“Fondava tutto sul principio dell’onestà ed era un uomo incorruttibile. Riservava a tutti lo stesso trattamente, anche se c’erano piccole sfumature tra giovani e anziani. Alla fine le stesse regole valevano per tutti. Ti diceva tutto in faccia senza problemi e di lui ci si poteva fidare ciecamente”.
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