Palermo Catania

Palermo, perché non hai preso un poco dal Catania?

Con tutta la rivalità sportiva e l’odio calcistico possibile, non si può non applaudire il Catania, dai giocatori e l’allenatore fino all’ultimo degli impiegati. Solo applausi. Perché in una situazione societaria del genere, giocare non è facile, figuriamoci vincere. A Castellammare di Stabia l’ennesima conferma e l’ennesimo grande applauso a questo gruppo di giocatori che pur sapendo da qualche ora della nuova ennesima penalizzazione, con un futuro incerto, incertissimo, vanno in campo e semplicemente vincono. Contro tutto e contro tutti. Se il Palermo avesse preso solo un briciolo della voglia di vincere dei catanesi (qualcuno dice anche della dignità) forse sarebbe in vetta alla classifica di un campionato livellato, mediocre, scarso e scadente come pochi altri.

E con la testa, con le gambe e con il culo, Ciao Ciao

E invece purtroppo il Palermo non ha preso neanche un poco dagli odiati cugini di Catania che con la loro correttezza sportiva, con il loro impegno e il loro attaccamento alla maglia ed alla professione, stanno riscuotendo applausi in tutta l’Italia. A partire da Palermo, che è una specie di paradosso. Perché sono davvero tanti e vanno crescendo sempre di più i messaggi e gli attestati di stima che arrivano alle nostre pagine o alla nostra mail, verso il Catania, giocatori, staff e allenatore. Che sono riusciti nell’inimmaginabile impresa di farsi apprezzare ed applaudire da Palermo, di destare rispetto e simpatia da parte dei rivali di sempre. Segno che la città è cresciuta o che quelli del Catania stanno compiendo un’impresa che non può non essere apprezzata? E, a proposito di mail ricevute, vogliamo chiudere citandone una che avanza anche una proposta particolare, quasi da shock:

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“Spett.le redazione, dopo le continue e interminabili delusioni che ci regala il Palermo, cresce sempre di più in me la stima per i giocatori del Catania che senza un futuro (anzi vicini alla fine) lottano e vincono con grande dignità. Per questo io mi auguro che il prossimo 16 aprile, giorno del derby al Barbera, la società etnea possa essere ancora in vita in modo da tributare ai giocatori del Catania un sentito applauso al loro ingresso in campo. Un applauso non alle maglie ovviamente ma ai giocatori, agli uomini ed alla loro dignità. Poi, chiaramente, a gara in corso, sportivamente nemici come prima.”

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