Palermo Zamparini

L’ira di Zamparini: mobilità i legali per fare denuncia.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia di oggi nel quale viene riportato la ricostruzione dei fatti che avrebbero portato Zamparini ad agire legalmente.

In questi giorni sarebbero dovuti entrare i capitali nelle casse societarie del Palermo Calcio e questo, Zamparini, lo sa bene. Infatti, l’ex patron rosanero ha già attivato i propri legali per valutare la denuncia per truffa nei confronti della nuova proprietà. Gli avvocati dell’imprenditore friulano a tal proposito hanno prodotto una memoria nella quale viene riportato ogni singolo passaggio della trattativa di vendita del Palermo.

Per risalire al primo incontro tra Zamparini e i componenti di Financial Innovations (Belli e Facile), bisogna tornare ai “primi mesi del 2018” per “un progetto volto al conferimento della proprietà e della gestione dei centri commerciali in un fondo immobiliare di diritto italiano”. Fondo che è stato creato proprio dalla famiglia Zamparini, tramite la holding lussemburghese Kalika. L’operazione viene gestita così da Abalone Asset Management Limited, un fondo maltese ricorrente nell’affare Palermo. In quei primi mesi del 2018 riportano le memorie “i signori Belli e Facile gli fecero conoscere il loro consulente finanziario Corrado Coen e gli presentarono nei loro uffici un possibile interessato all’acquisto nella persona di Antonio Ponte”. Ponte che subito dopo precisa “I rapporti con i signori Coen, Facile e Belli si limitarono a degli incontri con Maurizio Zamparini. Dopodiché, decisi di proseguire da solo le trattative con Zamparini per l’eventuale acquisizione del Palermo per conto mio e degli investitori che ancora oggi rappresento, senza nessun ulteriore rapporto con i signori Coen, Facile e Belli”.
Così Ponte si defila e la trattativa continua per conto di “una società londinese quotata in Borsa” e viene stabilito il prezzo del Palermo Calcio, ovvero “Un prezzo simbolo di 10 euro per le azioni del Palermo ma con la assunzione da parte dei compratori anche della società Mepal con accollo del debito Alyssa nei confronti del Palermo per 22,8 milioni, somma che avrebbe garantito la copertura di tutte le spese di gestione campionato 18/19 e il pagamento di tutti i debiti con transazioni per quello dei procuratori già in atto, con obiettivo al 30 giugno di azzeramento di tutti i debiti”. Da quel momento i fatti sono stati resi noti a tutti, ma rimane una scadenza non rispettata, ovvero “si ribadiva che già da gennaio 2019 in base alle esigenze di gestione andava via via versata nelle casse del Palermo la somma di 22,8 milioni, con saldo totale entro il 30/6/19”. Gli acquirenti hanno ribadito più volte che entro pochi giorni arriveranno i soldi ma se così non dovesse essere, Zamparini avvierà una guerra legale.

I tifosi, nel frattempo, vedendo una squadra distratta dalle vicende societarie, non stanno a guardare e, ricordando la stessa mancanza di concentrazione di un anno fa (sconfitta con l’Empoli che segnò un declino in campionato), starebbero pensando a una manifestazione, probabilmente domani, per incitare il gruppo a non mollare come già successo un anno prima. Ma ci sono anche i tifosi stanchi, quelli che ci sono sempre stati ma che adesso non hanno più voglia di stare male a causa delle sofferenze degli ultimi anni che stanno passando, così c’è chi ha deciso dopo le ultime vicissitudini di non andare allo stadio nonostante avesse comprato il biglietto.

Da Baccaglini a Richardson, 4 presidenti in 2 anni

E pensare che due anni fa il Palermo era ancora sotto la presidenza di Maurizio Zamparini. Una presidenza che da lì a poco avrebbe conosciuto una serie di cambiamenti. Infatti, dal 2017 ad oggi sono stati ben quattro i presidenti rosanero. Baccaglini, l’ex Iena, subentrò a Zamparini il 6 marzo 2017. Un presidente che diventò tale senza però alcun accordo sul passaggio di proprietà, con un triste finale poiché denunciato da Zamparini per aver presentato delle carte  false per acquistare il club. Così, il 10 novembre 2017 tocca a Giovanni Giammarva, probabilmente colui che è entrato nel cuore dei tifosi rosanero e che ha saputo gestire una società con l’istanza di fallimento. L’8 agosto però, Giammarva si dimette a causa delle incomprensioni con il direttore amministrativo De Angeli. E infine Richardson, l’inglese che parlava soltanto tramite social, annunciando colpi mai arrivati e che si è dimesso dal suo ruolo in pochissimo tempo. Adesso si attende un nuovo presidente, sperando che possa risollevare le sorti del Palermo Calcio.

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